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martedì, Aprile 16, 2024

Unilever, i lavoratori dicono no al rientro e continuano lo sciopero

AperturaUnilever, i lavoratori dicono no al rientro e continuano lo sciopero

Nulla da fare, fumata nera dall’assemblea dei lavoratori dell’Unilever, chiamati a decidere se continuare o meno lo sciopero e il blocco della produzione che vanno avanti da diversi giorni allo stabilimento di Pozzilli.

L’assemblea ha deciso di continuare lo sciopero almeno fino a giovedì sera, quando arriverà l’esito del tavolo nazionale convocato dal sottosegretario Todde al Mise con azienda e sindacati nazionali di categoria.

Per ora, quindi, i lavoratori continueranno a restare fuori dai cancelli. C’è decisamente poca fiducia nell’atteggiamento dell’Unilever e quanto accaduto allo stabilimento della multinazionale in Veneto, fa presagire un’evoluzione negativa della vertenza.

Lì l’Unilever ha dismesso lo stabilimento, vendendolo ad un imprenditore privato in cambio di un contratto decennale di produzione dei suoi prodotti. In Veneto la regia della dismissione è stata gestita dalla Regione che ha trovato l’imprenditore disposto a rilevare lo stabilimento. In Molise la situazione è diversa, c’è penuria sia di investitori che società disposti a impegnarsi in un’operazione del genere. Un altro aspetto che preoccupa i lavoratori è che allo stabilimento di Casalpusterlengo sono stati assegnati i codici per la produzione di Svelto, il detersivo prodotto per il 50% del totale a Pozzilli. Insomma c’è tensione e l’assemblea ha votato per la continuazione dello sciopero.

L’azienda dal suo canto ha confermato un processo di revisione del network europeo e che nessuna decisione è stata assunta circa lo stabilimento, i rappresentanti aziendali hanno proposto le seguenti azioni: Accordo su Industria 4.0 (digitalizzazione) – avvio del progetto pilota sul sito di Pozzilli con un investimento di 200 mila euro per l’anno 2020, destinato alla formazione e all’aggiornamento professionale dei lavoratori. Avvio di un Tavolo permanente con l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali e il mantenimento del sito sul territorio, anche attraverso l’utilizzo di strumenti quali pre-pensionamento, supporto delle istituzioni per aumentare l’attrattività del territorio, valutazione di ulteriori opportunità di sviluppo industriale.

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