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martedì, Aprile 16, 2024

Bruciata l’auto del figlio di D’Ascanio: “E’ intimidazione”, c’è un video

AttualitàBruciata l'auto del figlio di D'Ascanio: "E' intimidazione", c'è un video

Un’auto completamente incendiata proprio davanti casa. E’ successo a Montenero di Bisaccia, domenica sera poco prima di cena. Non è però una macchina qualunque, ma quella di Roberto D’Ascanio, figlio di Nicolino, già presidente della Provincia di Campobasso, ex assessore regionale, ex sindaco di Montenero e ora consigliere comunale di minoranza, da anni impegnato contro le speculazioni edilizie e urbanistiche del suo territorio. La vettura, una Mercedes classe A, in pochi attimi è stata avvolta dalle fiamme, alte fino a quattro metri e alimentate da un vicino tubo del metano, interessato anch’esso dal rogo. Sono stati attimi di paura per la famiglia di D’Ascanio, costretta ad abbandonare la casa, temendo il peggio. I vigili del fuoco hanno spento l’incendio. Dell’auto è rimasto solo uno scheletro di lamiera, ma ora si trova sotto sequestro, perché c’è la convinzione che sia stata un’azione volontaria. C’è un video, infatti, registrato dalla telecamera di videosorveglianza privata della casa di D’Ascanio che punta proprio sull’ingresso, dove c’è il cancello e dove era parcheggiata l’auto. Si vede chiaramente una figura che si avvicina alla macchina e che poi si allontana. Subito dopo il rogo. Il filmato è stato anche consegnato agli inquirenti. Nicola D’Ascanio è convinto che si tratti di un atto intimidatorio legato all’attività politica. Il consigliere ha dichiarato di essere da tempo oggetto di violazione di privacy e di stalking e che l’incendio della vettura è solo l’ultimo di una serie di atti di persecuzione nei confronti suoi e del figlio. “La Procura ne è già al corrente, perché ho presentato già denunce per questioni legate a contenziosi aperti con alcuni soggetti del posto – ha dichiarato D’Ascanio a Telemolise. Questioni legate a presunti illeciti amministrativi, a speculazioni edilizie, segnalate da D’Ascanio nell’ambito della sua attività di consigliere comunale di opposizione. “Ho dato mandato ai miei avvocati di presentare una nuova denuncia segnalando le persone che riteniamo sospette” ha aggiunto, sicuro di sapere chi siano i mandanti del vergognoso atto. Persone che da tempo minaccerebbero lui e il figlio, che lavora come ingegnere. D’Ascanio ha riferito che anche domenica mattina proprio il figlio era stato costretto a chiamare i carabinieri perché seguito e fotografato mentre si trovava a fare una passeggiata in località Costa Verde. Poi la sera l’incendio dell’auto. Del caso è stata informata la Procura e i carabinieri si stanno occupando delle indagini.

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