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martedì, Aprile 23, 2024

Istat su lavoro nero: al Sud incidenza maggiore

AttualitàIstat su lavoro nero: al Sud incidenza maggiore

Di red 7

Gli ultimi dati Istat scattano nuove fotografie del territorio italiano. A livello nazionale, l’economia illegale e le altre componenti minori (mance, fitti in nero e integrazione domanda offerta) incidono per il 2,2%. A pesare di più – si legge nei dati – è la rivalutazione da sotto-dichiarazione che raggiunge un picco nel Mezzogiorno (pari all’8,6% del valore aggiunto) mentre nel Nord-ovest si registra il livello più contenuto (4,9%).

La quota di valore aggiunto generato da impiego di lavoro irregolare è significativo nel Mezzogiorno, dove si attesta al 7,7%. In linea con la media nazionale (pari al 5,1%) risulta il Centro, mentre le altre due ripartizioni si collocano al di sotto di tale livello (3,9% il Nord-ovest e 4,1% il Nord-est). La Calabria è la regione in cui il peso dell’economia sommersa e illegale è massimo, con il 21,8% del valore aggiunto complessivo; l’incidenza più bassa si registra invece nella Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen (8,9%).

Puglia e Molise, invece, presentano la quota più alta di rivalutazione del valore aggiunto sotto-dichiarato (rispettivamente 9,7% e 8,8%) mentre le quote più basse si registrano nella Provincia autonoma di Bolzano-Bozen (3%) e nella Provincia Autonoma di Trento (3,7%). Il peso del sommerso dovuto all’impiego di input di lavoro irregolare è particolarmente elevato in Calabria (9,4% del valore aggiunto) e Campania (8,5%), le quote più contenute sono quelle osservate in Lombardia (3,7%) e Veneto (3,9%).

La ricerca Istat, tra gli aspetti considerati, si è focalizzata sul prodotto interno lordo, che a livello regionale vede le Marche con la crescita del Pil piu’ elevata, con un 3% di aumento rispetto all’anno precedente. Un deciso recupero dell’attivita’ produttiva si rileva anche per l’Abruzzo, dove il Pil e’ cresciuto del 2,2% a fronte dello 0,6% del 2017. I numeri sono quelli del 2018 ed evidenziano una ripresa economica in alcune delle aree colpite dai terremoti del 2016 e del 2017. Bene fa anche la Provincia autonoma di Bolzano (+2%). E sopra la media nazionale si posizionano altre tre regioni del Mezzogiorno: Sardegna e Puglia (+1,4%) e Molise (+1,2%). In Lombardia, invece, “la crescita economica rallenta sensibilmente: nel 2018 il Pil e’ aumentato dello 0,5%, contro il +2,2% dell’anno precedente. Lazio (-0,2%) e Sicilia (-0,3%) chiudono il 2018 con una diminuzione del Pil in volume, ma le flessioni “piu’ rilevanti”, viene sottolineato nel report, si riscontrano in Campania (-0,6%) e Calabria (-0,8%).

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