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sabato, Aprile 20, 2024

Coronavirus, la testimonianza della molisana a Wuhan: “Con gli altri italiani ci diamo forza a vicenda, non sono sola”

AperturaCoronavirus, la testimonianza della molisana a Wuhan: "Con gli altri italiani ci diamo forza a vicenda, non sono sola"

Di Enzo Luongo

Il Coronavirus ha fatto già più di 100 morti. In Italia c’è apprensione per i circa 60 connazionali che vivono nell’area di Wuhuan, la città dove è esploso il virus. Tra loro c’è Lucia Tartaglia di Frosolone, che da tempo vive e lavora lì. Dalla sua abitazione risponde alle domande rassicurando sulle sue condizioni e racconta la situazione a Wuhan.

Si parla ripetutamente di un piano della Farnesina per farvi evacuare, ma per ora molti di voi hanno detto ‘no’. Per quale motivo?

La soluzione che ci era stata proposta un paio di giorni fa era quella di prendere un autobus per un altra città che dista 200-300 chilometri e da lì stare in quarantena per due settimane, poi non era molto chiaro cosa sarebbe successo. Per questo la maggior parte di noi ha ritenuto che la proposta fosse molto rischiosa e ha rifiutato. Per quanto riguarda la Farnesina, le notizie ancora non sono certe. Comunque ogni decisione finale spetta al governo cinese e non all’Italia. Quindi se il governo cinese non accetta, nessuno può partire”.

In Italia sono tutti molto allarmati per le notizie che arrivano dalla Cina. Tu sei a Wuhan, quale è la situazione che vedi in queste ore?

Noi italiani qui a Wuhan siamo molto arrabbiati perché circolano tante notizie false e in Italia c’è tanto allarmismo. Siamo stanchi di dover sentire ogni giorno queste notizie. Subiamo una pressione psicologica non tanto per il virus ma per quello che si dice in Italia. La situazione quì in città non è come la si descrive, ho letto delle notizie allucinanti, non ci sono zombie per strada”.

Come sono le tue giornate viste le tante restrizioni che vengono imposte?

Fondamentalmente mi annoio perché passo la maggior parte del tempo in casa a guardare la tv, a studiare, a fare attività fisica. Esco poco, evito posti affollati e se esco indosso la mascherina”.

Wuhan è una città chiusa. Come fate per le vostre esigenze quotidiane?

Wuhan è chiusa nel senso che non si può entrare e non si può uscire dalla città però noi possiamo uscire di casa. E non è vero che i supermercati sono vuoti, hanno tutto quello che serve”.

In conclusione, c’è qualcosa che vuoi dire a quanti in Molise sono in apprensione per te?

Ci tengo a dire che noi stiamo bene e che con gli altri italiani ci sentiamo tutti i giorni e ci diamo forza a vicenda, quindi non sono sola”.

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