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venerdì, Aprile 19, 2024

Assemblea sull’ospedale di Termoli: personale esasperato e monito alla popolazione “Fatevi sentire”

AttualitàAssemblea sull'ospedale di Termoli: personale esasperato e monito alla popolazione "Fatevi sentire"

Ospedale di Termoli allo stremo, personale esasperato senza riposi e ferie, reparti che vanno avanti solo grazie all’abnegazione di chi ci lavora. Nel giorno di San Timoteo, con le reliquie del santo a Roma, a Termoli si è discusso proprio delle condizioni in cui versa l’ospedale a lui intitolato. Gente comune, medici, amministratori, pochi questi in verità, su impulso del comitato ‘Voglio nascere a Termoli’ hanno organizzato una riunione a cui hanno partecipato anche rappresentanti degli altri comitati regionali.

Una situazione quella dell’ospedale costiero con un bacino di utenza di 100mila persone, che raddoppia e triplica nei periodi estivi, con soli 144 posti letto, praticamente 1,5 posti ogni mille abitanti a differenza del Molise centrale con appena 10mila abitanti in più dove però i posti letto salgono a 5. Persino nella Provincia di Isernia con 70mila abitanti i posti letto sono 3,4 ogni mille abitanti. Una penalizzazione per il Basso Molise, dove esiste un unico ospedale pubblico, dove non ci sono strutture sanitarie private, come nel resto della Regione. La zona più produttiva del Molise, dove si formano più famiglie, dove la popolazione è più giovane, dove ci sono anche più stranieri, abbandonata dalla politica in primis, questo il pensiero diffuso. Dito puntato, durante la riunione, contro la politica, di oggi e del passato, che – è stato detto – non è in grado di amministrare. Di qui la proposta, più che altro provocatoria, di chiudere la Regione Molise per incapacità, con il Basso Molise che sarebbe così corteggiato dalle regioni vicine. Numerosi i medici che sono intervenuti e che hanno parlato delle difficoltà quotidiane. Medici che però non possono rilasciare interviste, già messi in guardia dall’Asrem. Medici, – è stato evidenziato – facilmente ricattabili, con concorsi da primario che non vengono banditi da decenni, così come gli stessi infermieri, fino a quando restano precari, merce di scambio elettorale come raccontato da una di loro. Ma una strigliata arriva anche per la popolazione, che non si è resa ancora conto che se non protesta – è stato detto – resterà matematicamente senza ospedale. Il dottor Pasquale Spagnuolo, ex primario della Medicina Trasfusionale, ha sollecitato un interessamento anche della Diocesi alle sorti dell’ospedale di Termoli, facendo notare che a Roma per le spoglie di San Timoteo sono andati 1200 fedeli dal Basso Molise. Insomma lo stesso coinvolgimento si potrebbe avere a maggior ragione per un qualcosa che riguarda tutti. Si è tornato a parlare anche del famoso decreto Balduzzi: aver lasciato la regione senza un Dea di II livello, che hanno invece tutte le altre, non dà speranza al Molise. Un Dea di II livello è un ospedale che può trattare i politraumi e le patologie tempo-dipendenti. Di qui l’invito al presidente Donato Toma, di Quintino Desiderio, Primario di Urologia, a bloccare i lavori della Conferenza Stato Regioni fino a quando non si rimetta mano al Decreto Balduzzi, per rimettere in pari con le altre regioni il Molise, per ridare ai molisani il diritto a essere curati.

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