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martedì, Aprile 23, 2024

Accordi di confine per la sanità, Greco: “Una lezione per Toma e per la sua maggioranza”

AperturaAccordi di confine per la sanità, Greco: "Una lezione per Toma e per la sua maggioranza"

Quello che arriva dall’Abruzzo è un segnale importante anche per la sanità regionale del Molise. Artefice dello scatto in avanti per i cosiddetti Accordi di confine, è stata Sara Marcozzi. La consigliera regionale abruzzese, già candidata alla presidenza alle scorse elezioni di Febbraio, sta portando avanti una battaglia a difesa dell’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone.

Lei, pescarese di nascita ma residente a Chieti, ha presentato una mozione che le commissioni prima e quinta hanno approvato all’unanimità.

Il documento sostiene gli accordi di confine con il Caracciolo al quale si affidano per le cure anche gli abitanti dei paesi della provincia di Chieti, al di là del confine molisano.

Per il capogruppo dei cinque stelle in consiglio regionale, Andrea Greco, una lezione al presidente Toma e al governo molisano che da due anni sono alle prese con il problema della sanità senza essere riusciti a cavare un ragno dal buco.

Coerenza e serietà – ha dichiarato Greco – ma soprattutto un impegno concreto nei confronti delle aree interne quelle più isolate, che vivono una condizione di disagio per la mancanza di servizi e da una viabilità dell’anteguerra”.

Di contro la rapidità d’azione dei consiglieri dell’Abruzzo, benché anche questa regione abbia una guida di centrodestra, dovrebbe indurre Toma e la sua maggioranza, sostengono i cinque stelle, a uno scatto d’orgoglio. “Ci saremmo aspettati di più – dice Greco – di un sollecito ai commissari. Magari portare il caso alla conferenza Stato Regioni”.

Tuttavia, la possibilità è ancora sul tappeto, perché proprio dopo il precedente dell’Abruzzo, oltre a costituire una specie di ‘se ci sei batti un colpo’ per la Regione Molise, il segnale dovrebbe essere già arrivato forte e chiaro al governo nazionale e agli stessi commissari.

Intanto, da Agnone ora guardano con un pizzico di ottimismo in più all’esito della battaglia per salvare il Caracciolo, con lo sguardo rivolto più oltre confine che in direzione Campobasso via Genova.

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