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mercoledì, Aprile 24, 2024

Inquinamento da Pm10, record di sforamenti a Venafro, scatta l’allarme ”rosso”

AttualitàInquinamento da Pm10, record di sforamenti a Venafro, scatta l'allarme ''rosso''

Scaduti i termini per presentare le osservazioni all’Arpa in merito al procedimento di verifica di assoggettabilità al Via per il Polo per la produzione di biometano nella ex Fonderghisa, è allarme rosso a Venafro dove, nel corso del 2019 ha superato per 35 volte la soglia di sicurezza per il PM 10. A ciò va aggiunto il picco raggiunto dal Pm2,5: il particolato fine è ancora più pericoloso e dannoso per la salute e il 17 dicembre ha raggiunto il livello di 87 su un limite massimo di 25. Ma partiamo dal Pm10, dov’è emergenza certificata dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Molise. Venafro, con la centralina di via Campania, infatti è fuorilegge. Nel 2019 è stato raggiunto il limite massimo di sforamenti ammessi dalla normativa vigente. 35 superamenti quotidiani nell’arco di 12 mesi. Al 22 dicembre la città ha tagliato un traguardo da fare invidia a Milano. A ciò va aggiunto il picco raggiunto dal Pm2,5: il particolato fine, ancora più pericoloso e dannoso per la salute e che solo il 17 dicembre ha raggiunto il livello di 87 unità su un limite di 25. Sempre peggio. E intanto, per ragioni ufficialmente sconosciute, lo studio epidemiologico di tipo eziologico ancora non parte e ancora non viene firmata la benedetta convenzione tra Comune di Venafro e Cnr di Pisa. Il Ministero della Salute ha riconosciuto in qualche modo l’emergenza sanitaria nella Piana, eppure nessuno si decide ad adottare contromisure serie, se si eccettua l’ordinanza di parziale blocco del traffico pesante. Quale termine di confronto, in Molise, solo “Termoli 2” ha fatto registrare due sforamenti, tutte le altre stazioni zero. Venafro, è bene ribadirlo, 35. La normativa italiana sulla qualità dell’aria, in linea con quella europea, dispone di mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove sia buona, e migliorarla negli altri casi. In particolare ci sono precisi obblighi per le Regioni di predisporre un piano per la qualità dell’aria nel caso in cui i livelli di uno o più inquinanti fra quelli normati superino il valore limite.

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