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venerdì, Aprile 19, 2024

Video anonimo a Telemolise, condannato l’uomo che uccise il suo cane

AttualitàVideo anonimo a Telemolise, condannato l'uomo che uccise il suo cane

di Manuela Petescia

Una mattina di due anni fa, un uomo apre il cancello del recinto dove tiene i suoi cani, ne impicca uno e se ne va.
Dopo un po’ ritorna e come se nulla fosse, assesta un paio di pugni sul muso della povera bestiola (per accertarsi che sia morta), la sgancia dalla corda, la avvolge in una busta dell’immondizia e la va a buttare in una qualche discarica.
Una scena disumana, che sarebbe rimasta avvolta dal silenzio e dal segreto, se non fosse che una persona di cui nessuno conosce l’identità, appostata dietro un cespuglio, la riprende con il suo cellulare e la invia anonima a Telemolise.
Telemolise non chiude gli occhi, denuncia pubblicamente l’episodio e richiama l’attenzione delle associazioni animaliste.
Il primo a rispondere all’appello è Roberto Colonna, dell’Associazione per la Protezione Animali di Campobasso, che si fa portavoce insieme all’avvocato Maria Mandato per agire in giudizio. A costoro, in breve tempo, si aggiunge anche l’Organizzazione internazionale protezione animali, assistita dai legali Massimo Romano e Luca Di Carlo.
Ebbene le due associazioni hanno raggiunto il risultato.
L’autore di quel gesto orribile – e non c’è altro aggettivo per definirlo – ex consigliere comunale di Bojano, area centrosinistra, un personaggio che (ironia della sorte) propagandava il rispetto degli animali sulla propria pagina facebook – è stato riconosciuto colpevole ed è stato condannato a sei mesi e sei giorni di carcere, previo patteggiamento.
Il giudice del Tribunale di Campobasso, Giulia Petti, ha poi ammesso la costituzione di parte civile delle associazioni animaliste, che dunque andranno avanti per la definizione dei risarcimenti, ma la sentenza rappresenta di per sé uno spartiacque giudiziario di straordinaria valenza culturale, un punto fermo, il primo in questa regione, sui diritti inalienabili degli animali di affezione che si spera possa fungere da deterrente verso chi si macchia di questi crimini.
Resta l’amaro in bocca.
Resta l’amaro in bocca di un’immagine tristissima, quella di un povero cane che attende affettuoso, come ogni mattina, il suo padrone, e il suo padrone, invece, lo uccide brutalmente davanti ai suoi amici.
Il perché non lo saprà mai.

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