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venerdì, Aprile 19, 2024

Controlli nelle stalle, i precari veterinari contro l’avviso pubblico dell’Asrem

AttualitàControlli nelle stalle, i precari veterinari contro l'avviso pubblico dell'Asrem

I veterinari precari hanno danno seguito a quanto annunciato nei giorni scorsi, opponendosi formalmente alle decisioni assunte dall’Azienda Sanitaria regionale. L’ex dirigenza, prima del commissariamento, ha pubblicato l’avviso pubblico libero professionale per far espletare le funzioni ordinarie relative ai controlli ufficiali negli allevamenti regionali. Secondo i precari si reclutano medici veterinari con contratti atipici, con partita Iva, aggirando vincoli normativi. “Il nostro appello – hanno detto – è caduto nel vuoto. L’avviso pubblico – hanno continuato – è scandaloso perché si aggirano, appunto, i vincoli della legge e si pagano veterinari privati con soldi pubblici per gestire un servizio che prevede il ricorso a contratti idonei dettati da normative di settore (Specialistica Ambulatoriale o contratti a Tempo Determinato). Un bando pasticciato – hanno rimarcato i precari – composto da un mix di normative che derivano da tipologie contrattuali differenti” .

Se entro il 31 dicembre non si effettuano i controlli – hanno spiegato – si perde la qualifica sanitaria delle stalle, con gravi conseguenze, ma ora non è detto che vengano comunque conclusi da personale che potrebbe non conosce il territorio. Si è fatto tutto questo per non stabilizzare né continuare con la specialistica?” è l’interrogativo, dal sapore amaro, dei precari, i quali si sono rivolti a dei legali e per verificare la legittimità dei procedimenti dell’Asrem inoltreranno la documentazione ai sindacati di categoria, ai Ministeri della Sanità e di Econmia e Finanze, all’ANAC e alla Corte dei Conti.

Infine l’invito agli ordini professionali dei medici veterinari di Campobasso e di Isernia ad attivarsi per salvaguardare l’intera categoria “anche perché – hanno concluso – le procedure messe in atto dall’ASREM, oltre ad essere vietate dalle normative di legge, prevedono una retribuzione oraria che lede la dignità professionale”. Quindi l’appello al Commissario dell’Azienda Sanitaria a revocare l’avviso pubblico in autotutela, a contrattualizzare i veterinari rispettando le normative di settore e a concludere subito le procedure per stabilizzare chi ne ha diritto per evitare la cronica carenza dei veterinari pubblici.

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