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lunedì, Dicembre 2, 2024

Agnone. Ospedale a rischio, don Martino: referendum per passare con l’Abruzzo

AgnoneAgnone. Ospedale a rischio, don Martino: referendum per passare con l'Abruzzo

Un referendum per consentire ad Agnone e agli altri paesi altomolisani di passare con l’Abruzzo, “in modo da poter contare, in caso di emergenza-urgenza, su una rete efficiente comprensiva di elisoccorso”. A lanciare la provocazione è don Francesco Martino, il sacerdote da anni in campo nel tentativo di salvare il Caracciolo. Un’amara riflessione che prende spunto dai possibili problemi cui potrebbe andare incontro dal mese prossimo il reparto di medicina del presidio altomolisano: “Non essendo stato rinnovato il contratto a tempo determinato a un medico – scrive don Francesco sulla sua pagina Facebook – rimarranno in servizio solo 2 medici, di cui uno ormai vicinissimo al pensionamento”. In realtà – in attesa di un concorso in via di definizione – i margini per una proroga del contratto ci sono. Ma la preoccupazione resta alta, perché con un organico ridotto ai minimi termini incombe il “rischio – è il parere del sacerdote – di chiusura delle degenze del reparto di Medicina per mancanza di medici, e quindi, a cascata, del Laboratorio Analisi, della Radiologia del Pronto Soccorso e tutto il resto”. Tra i problemi evidenziati da don Francesco – ma non solo – le difficoltà nel trovare medici disposti ad andare ad Agnone. E ciò alla lunga potrebbe aprire la strada a un pesante ridimensionamento di quello che in teoria dovrebbe essere un ospedale di area disagiata. A volere vedere il bicchiere mezzo pieno, almeno per ora il pronto soccorso funziona, grazie ai due professionisti che l’estate scorsa si sono offerti di dare continuità al servizio di emergenza. Ma nel breve periodo va risolta la carenza d’organico al reparto di medicina, evidenziata da don Francesco. Sulla questione la Asrem ci sta lavorando. E a la soluzione dovrebbe essere a portata di mano. Ma il condizionale è quantomai d’obbligo: dopo il cambio di governo, infatti, il neo ministro della salute Roberto Speranza potrebbe cambiare le carte in tavola.

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