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venerdì, Marzo 29, 2024

Bojano, il sindaco Marco Di Biase non ritira le dimissioni. Arriva il commissario

AperturaBojano, il sindaco Marco Di Biase non ritira le dimissioni. Arriva il commissario

A Bojano si tornerà a votare in primavera. Il sindaco Marco Di Biase non ha ritirato le dimissioni presentate lo scorso 20 giugno, per cui, trascorso il periodo di 20 giorni che la legge consente per tornare sui propri passi, la decisione del primo cittadino diventa irrevocabile. Ora la parola passa al prefetto di Campobasso, che dovrà mandare un commissario per poter arrivare ad aprile\ maggio, quando verranno indette le amministrative. Impossibile fare diversamente, queste le parole di Di Biase già durante la conferenza stampa in cui annunciava il suo proposito: se il passo indietro non lo fa il responsabile del servizio finanziario, allora lo deve fare il sindaco. “Siamo stati travolti dai debiti- ha spiegato Di Biase- e ovviamente non per colpa nostra, ma per situazioni ereditate dalla passata gestione. Pensavamo di poter andare a 100 all’ora e invece ci siamo ritrovati a guidare una bicicletta. Non si può lavorare in queste condizioni”. Eppure nel 2016, all’atto dello scambio di testimone tra vecchia e nuova amministrazione, era stato presentato al sindaco un attivo di 750mila euro. Dopo 3 anni,invece, la situazione è ben diversa: il comune di Bojano ha un deficit stratosferico per la cittadina: debiti fuori bilancio per 17 milioni di euro, un mutuo di 8 milioni e mezzo diventati 11 più interessi, utilizzati per coprire le spese correnti e servizi decentrati. A questi si aggiungono 5 milioni di euro per decreti ingiuntivi contro il comune. Se poi a questa situazione finanziaria catastrofica si aggiungono anche i problemi di gestione interna come la carenza di dipendenti, la mancanza di personale idoneo per gestire la contabilità e soprattutto un segretario comunale quasi del tutto latitante, motivo principale dello sconquasso finanziario, come l’ha chiamato Di Biase, si raggiunge la situazione di stallo che ha fatto dire al sindaco che non si può proseguire, vista anche l’impossibilità di coprire la spesa corrente con la copertura del bilancio annuale, come avviene normalmente, senza doversi indebitare ancora di più. Una situazione di impasse di difficile soluzione.

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