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giovedì, Maggio 2, 2024

Acque agitate nel Governo, a rischio il Decreto lavoro per l’Area di crisi di Isernia

AperturaAcque agitate nel Governo, a rischio il Decreto lavoro per l'Area di crisi di Isernia

Venti di crisi sempre più insistenti sul governo nazionale, Salvini ha chiesto un rimpasto e tre ministeri: quelli dei trasporti, della difesa e dell’ambiente. Un prezzo molto alto da pagare per un Movimento Cinque Stelle, diviso tra l’ala governista, che non respinge l’idea del rimpasto, e l’ala integralista, che chiede un referendum preventivo su Rousseau e spinge per la rottura di ogni rapporto con la Lega. Insomma ora calde, anzi caldissime a Roma, complice la temperatura estiva e la tensione altissima all’interno del governo Gialloverde. In questa situazione, una ribalta nazionale l’ha avuta anche il Molise, infatti prima Andrea Greco e poi lo stesso Luigi Di Maio hanno affermato che, se si andasse allo scioglimento anticipato delle Camere, non verrebbe convertito in legge il decreto lavoro, passato solo martedì sera in consiglio dei ministri, misura che riguarda l’area di crisi di Isernia. Già sulla norma pesava l’incognita del cosiddetto «salvo intese», in quanto Salvini non era presente a Palazzo Chigi martedì sera, ma ora, con lo spettro dello scioglimento anticipato delle Camere, il cosiddetto decreto lavoro, che riguarda la mobilità in deroga per i lavoratori della Wirpool in Campania e dell’Ittierre in Molise, entra in zona rischio. Tutto nasce dalla Costituzione che dichiara immediatamente efficaci i decreti legge, ma ne subordina l’efficacia effettiva all’approvazione delle Camere entro sessanta giorni. Una vera dannazione per gli ex Ittierre che, a due passi, dall’agognato traguardo del pagamento della Mobilità, se lo vedrebbero sfuggire di nuovo dalle mani, a causa di uno scioglimento anticipato delle Camere. L’augurio dei lavoratori è che questo non accada e cioè che il Governo, in un modo o nell’altro, vada avanti, ma i venti di crisi delle ultime ore ispirano abbastanza pessimismo, anche se i Cinque Stelle e la Lega finora ci hanno abituato a tutto e al contrario di tutto, ovvero a litigare, quasi ogni giorno, e poi far pace il giorno dopo. Succederà la stessa cosa anche questa volta, chissà? Magari domani sera, se Salvini confermerà l’appuntamento di Termoli, ne sapremo qualcosa di piùà direttamente dalla sua voce.

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