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martedì, Ottobre 8, 2024

Cis: “brindano” Comune di Isernia e Provincia, delusione a Venafro

AttualitàCis: "brindano" Comune di Isernia e Provincia, delusione a Venafro

Tra le 66 opere che saranno finanziate in Molise nell’ambito del contratto istituzionale di sviluppo, premiato il progetto di completamento dell’auditorium “Unità d’Italia”. Fondi per 13 milioni di euro che saranno utilizzati per ultimare un’opera che vuole diventare un volano turistico-economico di Isernia. Nella lista anche “Percorsi di Storia”, presentato dalla Provincia, guidata da Roberto Di Pasquale e che ha ricevuto l’ok del governo. Saranno quasi 700mila euro i fondi destinati a promuovere l’iniziativa di carattere turistico. Un ottimo risultato per l’amministrazione provinciale di via Berta con il progetto redatto da Emilia Vitullo, ma successo pieno anche per la missione del sindaco Giacomo d’Apollonio, impegnato a Roma per la quarta e ultima riunione con il presidente Conte. Per il Comune di Isernia, presentatore di tre progetti – uno sul completamento strutturale dell’auditorium, uno sul cosiddetto Mytho’s Park, il Parco delle sorgenti del Volturno e uno sulla cosiddetta resilienza urbana nel centro storico – sono stati di sicuro accordati 13 milioni di euro per l’auditorium ‘Unità d’Italia’, che rientra così nella graduatoria dei 66 progetti che verranno immediatamente finanziati. Intanto, però, alla soddisfazione di d’Apollonio, per Isernia, e di Di Pasquale, per la Provincia, fa da contraltare la grande delusione che arriva da Venafro, seconda città della provincia di Isernia e quarto centro del Molise, totalmente esclusa dalla distribuzione dei fondi, nonostante il Comune avesse presentato un progetto da trenta milioni di euro per diversi interventi nel centro storico e sul tessuto urbano. Una delusione che ha spinto Antonio Sorbo, ex sindaco, e Marcello Cuzzone, di Città Nuova, a prendere posizione, anche se per ora solo sui Social, lanciando frecciate alla delegazione parlamentare e a quella regionale dei rappresentanti di Venafro. Da sottolineare che, tra regionali e parlamentari, Venafro ha ben cinque rappresentanti che, a quanto pare, non si sarebbero impegnati a tutelare proprio la loro città. Per cui si giunge al paradosso che sono passati i progetti di Campobasso, Termoli, Isernia ed Agnone e non quello di Venafro. Perchè è accaduto?

Scarso peso nelle stanze che contano, non solo da parte loro, ma probabilmente anche da parte di un’amministrazione comunale che non si sarebbe fatta valere come dovuto?

Su questo interrogativo sul deficit di rappresentanza di Venafro, qualcuno, magari proprio Città Nuova potrebbe prendere l’iniziativa, nei prossimi giorni, per organizzare un confronto pubblico.

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