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venerdì, Aprile 19, 2024

Termoli: Resa dei conti sull’ospedale San Timoteo, assenti interlocutori Asrem e popolazione

AttualitàTermoli: Resa dei conti sull'ospedale San Timoteo, assenti interlocutori Asrem e popolazione

Un incontro molto atteso in cui si doveva parlare di futuro dell’ospedale di Termoli con chi quotidianamente prende le decisioni in materia di sanità. E invece la ‘Resa dei Conti’ organizzata dal comitato San Timoteo non ha portato ai risultati sperati. Assenti per impegni pregressi il governatore Donato Toma, il direttore generale della Salute Lolita Gallo, il direttore generale dell’Asrem Gennaro Sosto. Presenti in sala diversi medici, le ostetriche del punto nascita del San Timoteo e qualche politico. Per il resto una scarsa risposta delle Istituzioni, con la maggior parte dei sindaci del territorio assenti, ma soprattutto una scarsa risposta della popolazione di Termoli e del Basso Molise, che forse non ha capito cosa rischia di perdere. Immaginare un territorio come questo, dove tra l’altro c’è il polo industriale più grande della Regione, dove c’è il rischio di incidente rilevante con tre fabbriche chimiche, senza un ospedale è impensabile. Eppure quello che sta succedendo al San Timoteo, ormai in agonia, non riesce ancora a scalfire l’attenzione della popolazione, come se la salute non fosse un diritto di tutti, da difendere scendendo anche in piazza. Ma proprio i cittadini, invece, sembrano rassegnati. I comitati, ormai da soli, portavano avanti da anni una battaglia senza interlocutori. Il presidente del Comitato San Timoteo Nicola Felice, ha fatto notare come le numerose proposte avanzate alla Regione e all’Asrem non siano mai state prese in considerazione e come nel tempo il Basso Molise sia stato solo territorio di conquista della politica. E’ stato puntato il dito contro scelte dell’Azienda sanitaria che hanno avvantaggiato Campobasso e Isernia. Il territorio del Basso Molise e di Termoli invece lasciato a se stesso, senza programmazione e senza interventi. Un esempio il punto nascita di Termoli, che nonostante lo sforzo del personale, rischia la chiusura per via del Decreto Balduzzi, per non aver raggiunto i 500 parti all’anno, diversamente da Isernia, dove invece l’Asrem ha fatto accordi di confine. Il Comitato ha lanciato un appello al presidente della Regione, a farsi carico del punto di nascita di Termoli, qualora non dovesse ottenere una deroga dal Ministero. Il paradosso dell’ospedale San Timoteo è che non sono stati rispettati nemmeno i numeri previsti dall’atto aziendale. Mancano all’appello almeno 30 infermieri e 25 medici. L’ospedale poi ha 120 posti letto, quando ne dovrebbe avere oltre 200 stando alla popolazione che copre e cioè un bacino di 120mila utenti. In queste condizioni è logico che negli anni ha perso la sua funzionalità facendo allungare le liste d’attesa, e ha perso appeal anche verso la categoria dei medici. Il San Timoteo è tra l’altro il solo di tutto il Basso Molise, l’unica struttura pubblica per un territorio dove non c’è neanche l’integrazione del privato a differenza del Molise centrale o della provincia di Isernia. “Se ti fai pecora il lupo ti sbrana” ha aggiunto Nicola Felice, cercando di spingere la popolazione a reagire e lanciando un interrogativo che invita a riflettere: “E’ Termoli che ha bisogno del Molise, o il Molise che ha bisogno di Termoli?”

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