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venerdì, Aprile 26, 2024

Droga a Isernia e Venafro, ‘decapitato’ da procura e carabinieri il clan Spada-Casamonica

AperturaDroga a Isernia e Venafro, 'decapitato' da procura e carabinieri il clan Spada-Casamonica

Traffico e spaccio di droga, sei arresti dei Carabinieri a Venafro, dove è stato decapitato il Clan Casamonica-Spada. Tra le tre donne arrestate, Eleonora Casamonica, figlia di Ferruccio, elemento di spicco del clan operante nella capitale, arrestato lo scorso luglio per tentato omicidio, rapina ed estorsione.

I sei arresti di Venafro sono tre uomini e le rispettive consorti o compagne e si tratta di Pino e Anna Norma Spada, Enrico e Giovannina Spada e, infine, Giuseppe Spada ed Eleonora Casamonica, proprio la figlia dell’esponente dell’omonimo clan romano, come ha specificato il procuratore capo Carlo Fucci nel corso della conferenza stampa di questa mattina.

Elementi quindi di spicco della criminalità, specializzati nel traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti: cocaina, eroina e hashish.

Nel corso delle indagini dei carabinieri, coordinate dalla procura di Isernia e durate circa sei mesi, sono state accertate ben 140 cessioni di dosi, tra Isernia e Venafro.

Infatti la famiglia Spada-Casamonica, per un certo periodo di tempo si era anche trasferita a Isernia, dove operava in piazzetta Delfini, vero e proprio mercatino della droga, in pieno centro storico, come mostrano le immagini girate dalle telecamere nascoste dei Carabinieri. Insomma un duro colpo inferto dalla procura e dai carabinieri al clan dei rom che controlla gran parte del traffico e spaccio di droga tra Isernia e Venafro. Il blitz di questa mattina che ha portato ai sei arresti è stata coordinato dal Tenente Colonnello Ventriglia, comandante provinciale di Isernia ed ha visto in campo i carabinieri sia di Isernia che della compagnia di Venafro, un impiego massiccio di personale dell’Arma con l’intervento di personale speciale del nucleo cinofilo e di un elicottero proveniente da Pratica di Mare. E la pericolosità del clan Spada-Casamonica è dimostrata anche dai metodi abbastanza sbrigativi con cui si è tentato di far ritrattare la testimonianza ad un assuntore di droga come ha spiegato bene il sostituto procuratore Alessandro Iannitti.

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