Passerà attraverso 8 siti di interesse comunitario tra Abruzzo e Molise, una zona di protezione speciale, taglierà in due il bosco di Montecilfone e per la sua realizzazione verranno espiantati migliaia di uliveti, vigneti e frutteti. Nonostante tutto questo il metanodotto Larino-Chieti sta per partire, e lo farà nel silenzio generale e senza che la popolazione locale sia stata informata. Per questo diverse associazioni tra cui Trivelle Zero e I Discoli del Sinarca hanno presentato un ricorso al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere l’annullamento del decreto con cui il ministro Luigi Di Maio ha autorizzato il metanodotto lo scorso giugno.
L’opera è lunga 111 chilometri e coinvolge 19 comuni abruzzesi e sette molisani tra cui Larino, Guglionesi, Palata, Montecilfone, Tavenna, Mafalda e Montenero di Bisaccia. Secondo i comitati il progetto è passato in sordina, stanno valutando l’operato degli uffici comunali e si sta cercando di coinvolgere i Comuni interessati per chiedere una revoca in autotutela della delibera con cui si è detto ‘sì’ al progetto che si va inserire in un territorio già compromesso da dissesto idrogeologico e dove ad agosto si è attivata una nuova faglia con il terremoto.


