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giovedì, Marzo 28, 2024

Anziani e giovani, primo appuntamento del “Caffè filosofico” al Pilla di Campobasso

AttualitàAnziani e giovani, primo appuntamento del "Caffè filosofico" al Pilla di Campobasso

Un incontro che ha visto giovanissimi e anziani a confronto in un dibattito pubblico, dentro la location assai accogliente del caffè letterario dell’istituto Pilla di Campobasso. L’incontro ha visto la presenza di un pubblico però più vasto e variegato per fascia di età. Del resto, una delle domande si è concentrata proprio su quale sia l’età convenzionale in cui essere identificati come “vecchi” e quanto il dato anagrafico corrisponda alla percezione individuale e alla realtà sociale.

L’incontro è stato organizzato e condotto dalle due professoresse del liceo scientifico Romita Adele Fraracci e Simonetta Tassinari, che hanno inaugurato la nuova stagione del loro “caffè filosofico” con l’intento di concorrere a dare una spinta alla socialità e al dialogo, in una fase, dicono, “contraddistinta da aggressività e personalismi, in cui non emerge vero dialogo e la capacità di ascolto sembra essere implosa ”.

Il caffè filosofico rientra tra quelle esperienze che concorrono a dare forza all’autenticità del dibattito pubblico, in cui, nel primo incontro, ognuno ha detto la propria sul tema relativo al rapporto giovani -anziani. Due mondi lontani, eppure per certi versi assai vicini, presentati anche attraverso il contributo di Mino Dentizzi, medico in prima linea nella cura degli anziani e delle loro patologie.

Si è partiti dall’analizzare i luoghi comuni e i pregiudizi applicati all’una e all’altra categoria: i “giovani” che sono narrati come scostumati, indifferenti, senza valori e incollati allo smartphone e i “vecchi” che sono percepiti come inutili, petulanti e pronti a fare facili prediche senza offrire esempi. Ecco che su quest’ultimo punto il dibattito si è accalorato: i giovani hanno apertamente detto che se ai vecchi va dato rispetto sul piano formale, per senso di educazione, non a tutti va però il pieno rispetto; la biografia è importante e non tutti possono essere esempi degni, tanto più che pesanti sono le criticità lasciate in eredità alle giovani generazioni sul piano morale e materiale, con riferimento soprattutto al problema occupazionale.

Un Dibattito mosso dunque da riflessioni razionali, le quali hanno scrutato tra le pieghe sociali, anche scomode. Al contempo, vi è stato il riconoscimento da parte dei giovani del bagaglio di saperi, di esperienza, di certa saggezza che caratterizza i vecchi e che può essere traghettato alle speranze e agli entusiasmi dei più giovani. Un dibattito senza sconti, che ha fatto leva anche sulla sfera dei sentimenti e delle emozioni, la quale alla fine ha ridotto la distanza e la diffidenza tra le generazioni, capaci di riconoscersi nella universalità dei sentimenti umani, che rimano all’unisono al di là del dato anagrafico; assieme alla consapevolezza di appartenere a fasce sociali a rischio e fragili. Ecco che nel caffè filosofico si è centrato l’obiettivo di ri-conoscersi e giungere a un punto di vista condiviso: la solidarietà, nevralgica per una società più equa e democratica. Nel finale, il pubblico ha scelto i temi da trattare per i prossimi 3 appuntamenti del caffè filosofico saranno dedicati alle donne, ai migranti, al lavoro. L’incontro più vicino il 13 dicembre.

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