Trovare soluzioni per migliorare la viabilità alternativa, attivarsi per ottenere in tempi certi i fondi necessari per il viadotto sente. Sono state queste le principali questioni affrontate durante l’incontro convocato dal prefetto di Isernia Fernando Guida e che ha coinvolto i rappresentanti di varie istituzioni abruzzesi e molisane. Per avviare l’iter e completare i lavori di messa in sicurezza del pilone a rischio crollo ci vorrà un annetto e mezzo, è stato detto durante l’incontro. Ma a patto che fili tutto liscio. Ben vengano i due milioni di euro di finanziamento previsti dal Governo, ma ci sono ancora molti aspetti da chiarire, ha detto l’assessore regionale alla Viabilità, Vincenzo Niro: “Vogliamo capire qual è la procedura da seguire. L’articolo parla di spesa e non di chi è deputato a fare cosa. Per cui attendiamo istruzioni. Certo è che non intendiamo tenerlo chiuso. La Regione ha già fatto il possibile per migliorare la viabilità alternativa. E farà tutto il possibile per riaprire il viadotto”. Il vertice è stato accompagnato da un sit-in davanti alla Prefettura. Alcuni cittadini, forti delle oltre 600 firme raccolte, hanno chiesto l’immediata riapertura del viadotto. A loro avviso sarebbe stato meglio puntare su un senso unico alternato: “Il viadotto – ha dichiarato il portavoce dei manifestanti, Giorgio Iacapraro – è stato chiuso per precauzione, senza il supporto di dati scientifici”. Ha riferito, inoltre, che poco prima della chiusura “su di esso sono transitate diverse betoniere, a pieno carico, per i lavori alle pale eoliche di Castiglione. Dunque – ha commentato – se non è crollato allora. Riteniamo che la riapertura sia possibile prevedendo un senso alternato a velocità moderata, come del resto avviene per il Ponte sulla Diga del Liscione”.