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martedì, Aprile 23, 2024

Sanità tra disorganizzazione e decessi. Anche la morte del pensionato di Macchiagodena sotto i riflettori della Procura

AperturaSanità tra disorganizzazione e decessi. Anche la morte del pensionato di Macchiagodena sotto i riflettori della Procura

di GIOVANNI MINICOZZI

Ennesimo decesso dovuto anche alla disorganizzazione del servizio sanitario regionale e alla mancanza assoluta di un punto di pronto soccorso dedicato a traumi tempo-dipendenti. È accaduto nei giorni scorsi a Macchiagodena dove un banale incidente stradale ha causato la morte di un pensionato sessantottenne dopo una infinita via crucis tra gli ospedali molisani e abruzzesi. Caduto dal suo motorino perché investito da un veicolo in retromarcia il pensionato, stimato e benvoluto dall’intera comunità, ha battuto la testa e il corpo sull’asfalto subendo un politrauma apparentemente non preoccupante. Trasportato al pronto soccorso di Isernia, dopo gli esami di prassi i medici hanno deciso di interpellare il Neuromed di Pozzilli che però aveva già preannunciato all’Asrem la chiusura programmata di due giorni per lavori di manutenzione. A questo punto il sessantottenne è stato trasportato all’ospedale Cardarelli di Campobasso dove, tuttavia, è stato soppresso, da qualche anno ormai, il reparto di Neurochirurgia. A questo punto l’odissea continua con il tasferimento prima all’ospedale di Pescara, che però non aveva posti letto disponibili, e poi a Teramo dove, dopo molte ore, finalmente l’uomo è stato ricoverato e sottoposto ai primi accertamenti. A distanza di 48 ore dall’incidente il pensionato è morto e la Procura ha deciso di disporre l’autopsia aprendo un fascicolo. Le cause del decesso si conosceranno nei prossimi giorni ma non è da escludere la circostanza collegata al tempo eccessivo trascorso dal momento dell’incidente al ricovero nell’ospedale di Teramo. Ancora una volta, dunque, una persona è deceduta prematuramente a causa della totale disorganizzazione del sistema emergenza-urgenza. È da sottolineare che le soluzioni esistono e le sollecitiamo ancora una volta a chi è preposto alla gestione del servizio e al Presidente della Regione Donato Toma:

1) Ripristinare il reparto di neurochirurgia al Cardarelli di Campobasso (e non neurologia come è stato sbandierato creando confusione tra i cittadini), reparto svenduto da Paolo Frattura per restare Commissario alla sanità. Infatti, l’ex governatore non si presentò alla conferenza Stato-Regioni dove poteva chiedere una deroga al decreto Balduzzi come fece la Basilicata.

2)Attivare un servizio di elisoccorso per il trasporto rapido di politraumatizzati individuando nel perimetro regionale almeno un punto di pronto intervento a loro dedicato, con specialisti e attrezzature adeguate.

3)In mancanza di tali soluzioni imporre al Neuromed un pronto soccorso attivo 24 ore su 24 per gli interventi urgenti di neurochirurgia.

Resta il mistero su come sia stato possibile che la chiusura temporanea del Neuromed, partecipata all’Asrem dalla struttura sanitaria di Pozzilli non sia stata, in sostanza, comunicata agli addetti del servizio sanitario costretti per tale inadempienza a sprecare tempo prezioso alla ricerca di un posto letto. Tale anomalia si era già verificata con la Tac di Termoli in manutenzione programmata che costrinse il 47enne di Larino a girovagare a vuoto prima di raggiungere l’ospedale di San Giovanni Rotondo dove morì per cause in corso di accertamento dalla Procura di Larino.

Giova ricordare, infine, che anche il permanere della mancata nomina del Commissario ad Acta alla sanità da parte del governo Conte peggiora ulteriorrnente l’inefficienza del sistema e contribuisce alla disorganizzazione. Intanto, i pazienti colpiti da patologie tempo-dipendenti continuano a girare a vuoto e purtroppo continuano a morire per malasanità nel disinteresse generale poiché nessuno, fino a ora e al di là dei proclami, si è preoccupato di modificare l’attuale sistema delle emergenze-urgenze.

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