A distanza di un mese e mezzo dalle scosse di metà agosto i centri più colpiti dal terremoto continuano a convivere con i disagi di una vita provvisoria e con una stima dei danni in corso di aggiornamento. Famiglie fuori casa, edifici inagibili, ed esigenze degli sfollati in attesa di definire meglio anche la questione dei contributi per l’autonoma sistemazione destinati proprio a chi ha dovuto abbandonare la casa e ha trovato alloggi in affitto.
Il punto di partenza è quello dell’ordinanza di protezione civile numero 547 firmata dal capo del dipartimento nazionale, Angelo Borrelli, che sta disciplinando i primi interventi sul territorio del Basso Molise in sinergia con la struttura regionale.
Tra i comuni più colpiti c’è Larino dove l’ultimo report conta una sessantina di immobili dichiarati inagibili e circa cinquanta famiglie sfollate delle quali venti non a cadusa dei danni subiti dalle case ma per rischio esterno di altri fabbricati.
La protezione civile sta portando avanti i sopralluoghi con 500 schede definite e circa 400 da effettuare.
“Il disagio c’è ancora – ha confermato il sindaco Pino Puchetti, impegnato con gli amministratori e i tecnici del comune nella gestione delle procedure di post-emergenza – confidiamo nell’impegno del Governo nazionale e regionale per definire meglio – ha concluso il sindaco di Larino – tutti gli interventi richiesti e dare risposte alla comunità che sta affrontando queste situazioni”.
Controlli e attese anche a Montecilfone, Guglionesi e negli altri centri dell’area più colpita mentre continuano anche gli incontri e i necessari passaggi tecnici tra i responsabili regionali e il dipartimento nazionale dopo la previsione dei primi fondi e in attesa di capire quali saranno le ulteriori risorse necessarie per le popolazioni che chiedono tempi brevi e interventi concreti per poter ripartire e superare disagi e criticità.