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venerdì, Aprile 19, 2024

Regione, giorni difficili per Toma che sfida Conte sulla sanità. Tensioni nella maggioranza sul “caso” Iorio

AperturaRegione, giorni difficili per Toma che sfida Conte sulla sanità. Tensioni nella maggioranza sul "caso" Iorio

di GIOVANNI MINICOZZI

Due tegole si sono abbattute contemporaneamente e improvvisamente sulla testa del Presidente della Regione, Donato Toma: il ritorno di Michele Iorio in Consiglio regionale e la mancata nomina del governatore a commissario ad Acta per la sanità. Ma procediamo con ordine. Il Governo Lega -M5s aveva inserito nel decreto per l’emergenza di Genova, poi stralciato dal Presidente Mattarella, un articolo che sancisce l’incompatibilità tra la carica di Presidente di Regione e quella di commissario ad Acta per la sanità. O meglio, la norma stabilisce che per le Regioni in piano di rientro il commissario deve essere in possesso di specifici requisiti professionali in materia sanitaria. Mattarella, per motivi tecnici, ha stralciato il relativo articolo dal decreto emergenza per Genova ma appare chiaro che la convinzione del governo Conte sula incompatibilità dei commissari è tale che la stessa norma verrà inserita in altro provvedimento legislativo. Dunque, Donato Toma, dopo aver minacciato fuoco e fiamme e dopo aver ricevuto sostegno dalla maggioranza di centrodestra e dalla Conferenza delle Regioni, si trova fuori dalla gestione del settore sanitario le cui uniche responsabilità resteranno nelle mani del futuro commissario e, per molti aspetti, in quelle del Consiglio regionale. Ciò significa , peraltro, amministrare solo un quinto del bilancio regionale considerato che la sanità incide per l’80%, delle entrate e delle uscite. Ovvero, il governatore sarà tale solo per il 20% del suo incarico. Tenuto conto della netta vittoria di Toma e del centrodestra alle ultime elezioni regionali, la sua estromissione non è un fatto positivo per il Molise cosi come non è accettabile la palese violazione dei principi basilari ai quali deve sempre ispirarsi un Paese democratico. Ciò detto però, anche se il provvedimento governativo vale per tutte le Regioni in piano di rientro, c’è da chiedersi quali sono il peso della Regione e l’autorevolezza della sua classe politca rispetto al governo Conte. Forse gli autotreni di mozzarelle di Bojano, promessi ai dirigenti del Ministero da Toma (come da lui stesso riferito nel corso di una recente conferenza stampa) pur di ricevere l’incarico di commissario con questo governo granitico e insensibile non sortiscono alcun effetto.

L’altro tema di difficile soluzione per Toma riguarda la richiesta esplicita avanzata da Michele Iorio di avere un posto di assessore nell’esecutivo regionale. L’esperienza maturata dall’ex governatore, al di là dei numeri elettorali, e alcune pedine non proprio brillanti delll’attuale Giunta, legittimano pienamente tale richiesta. Secondo i bene informati però, una parte dell’attuale maggioranza sarebbe pronta ad innalzare le barricate contro Michele Iorio e, addirittura, qualche personaggio dello staff di Toma avrebbe minacciato il sindaco di Isernia di ricadute negative sulla sua Giunta qualora dovesse sostenere tale richiesta. Insomma, non è un buon momento per Donato Toma ma lui, imperterrito, tira dritto ed è pronto a sfidare il governo Conte, sulla nomina a commissario, e il mondo intero su tutto il resto ma l’impressione netta è che si tratti della classica sfida di Davide contro Golia.
Sullo sfondo resta però la necessità e l’urgenza di nominare un commissario alla sanità per tentare di risollevare le sorti di un settore bloccato da 5 mesi e ridotto, ormai, allo sfascio.

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