Il punto sulla vicenda Gam a Roma. Le parti si sono incontrate al Ministero dello Sviluppo Economico. C’era Amadori con l’Amministratore Francesco Baldi, il capo del personale Pampanini, gli avvocati; la Regione con il governatore Toma, l’assessore Mazzuto e i dirigenti; per la Gam presente Berchicci; c’erano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, anche molisani e quelli dei Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico.
Amadori ha sostanzialmente confermato gli impegni assunti. Dal 7 gennaio saranno riassorbiti i primi 30 lavoratori nell’incubatoio, a seguire, come da accordi, verranno ripresi gli altri 30. Sul macello i tempi previsti per la ripresa, erano tre anni, quindi il 2021. Ci sono però alcuni nodi da sciogliere su cui si concentra l’attenzione dei sindacati e dei lavoratori in attesa. C’è pure lo sblocco del secondo lotto in mano, alla procedura fallimentare. Amadori ha ribadito di essere andato avanti con le richieste di fondi e per quanto di sua competenza e nel frattempo si sta muovendo anche indipendentemente dal secondo lotto, per conto proprio. Il timore di un allungamento dei tempi per far ripartire il macello, in cui riassorbire un centinaio di unità , è comunque concreto e spaventa i diretti interessati.
Tema al momento stringente è però quello relativo alla proroga della cassa integrazione per 270 lavoratori, in scadenza il 4 novembre. C’erano state rassicurazioni, in precedenza, per una copertura fino al 2019, per un altro anno. Ma dei 5 milioni utili, il Ministero ha detto di averne in cassa solo la metà , 2 milioni e mezzo. Una notizia che ha allarmato sindacati e lavoratori. C’è poi anche la questione dei 500mila euro di Tfr, in mano alla Gam in concordato e la proroga del contratto di fitto con Solagrital.
Insomma, prima del 4 novembre ci sarà un nuovo incontro a Roma e anche il governatore Toma ha assicurato tutto il suo impegno per risolvere le questioni sul tavolo e prossimamente, pure lui, in Molise, convocherà le parti interessate.