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giovedì, Settembre 18, 2025

Sisma, sedici anni dopo ricostruzione ancora ferma. I sindaci a Toma: situazione insostenibile

AperturaSisma, sedici anni dopo ricostruzione ancora ferma. I sindaci a Toma: situazione insostenibile

di ANNA MARIA DI MATTEO

A distanza di sedici anni dal terremoto di San Giuliano di Puglia la ricostruzione è praticamente ferma al palo. Molti cittadini sono ancora in attesa di rientrare nelle loro case e le imprese impegnate nella ricostruzione, le poche che ancora riescono a sopravvivere, si stanno fermando perché dalla Regione non arrivano più soldi. Una situazione dunque estremamente preoccupante, sotto molti aspetti, che il presidente Toma ha voluto affrontare con i sindaci del cratere. Li aveva convocati prima che il terremoto del 14 agosto tornasse a sconvolgere nuovamente il Molise, anche se stavolta nell’area compresa tra Montecilfone, Larino e Guglionesi. Gli amministratori locali si sono presentati all’appuntamento ed hanno ribadito, a chiare lettere, di essere stanchi di aspettare, pur consapevoli del fatto che l’attuale governo regionale non ha alcuna responsabilità di quanto accaduto. Ma a Toma ora tocca sbrogliare anche questa matassa che al momento rimane ancora molto intricata. Il punto è uno solo: le risorse. I sindaci hanno ricordato al governatore che a disposizione del Molise c’erano oltre 50 milioni di euro. Ma di questa somma, una ventina di milioni sono stati utilizzati per la ricostruzione. Il resto, è stato detto nel faccia a faccia con Toma, è stato utilizzato per affrontare altre emergenze, tra cui quella legata alla sanità. Il risultato è che ad oggi, nonostante siano trascorsi 16 anni dal terremoto, la ricostruzione è bloccata. Il presidente, dal canto suo, si è impegnato a individuare tutti gli strumenti necessari a reperire i fondi necessari a far ripartire le opere, per le quali è stato accumulato un ritardo di quasi due anni. Occorre dunque ripartire e farlo in fretta, visto che alla situazione già difficile del post sisma del 2002 si aggiunge quella, recente, di agosto. Anche in questo caso la Regione è stata chiamata a dare risposte immediate. In effetti la prima dovrebbe arrivare al Consiglio dei ministri del 7 settembre, quando dovrebbe essere dichiarato lo stato di emergenza per i comuni danneggiati dal sisma del 14 agosto. Quattro milioni di euro che dovrebbero consentire di affrontare la prima fase dell’emergenza.

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