Un agente penitenziario è rimasto ferito dopo un’aggressione, ieri, nell’infermeria del carcere di Campobasso. E’ stato colpito con calci e pugni e con una testata al volto, da un detenuto, italiano, campobassano, dopo che l’agente si sarebbe rifiutato di dargli alcuni integratori fuori orario. L’assistente penitenziario è stato portato al Pronto soccorso del Cardarelli, dove, tra le altre cose, gli è stato diagnosticato un trauma cranico. Un episodio su cui è intervenuto il segretario generale del sindacato di Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo, che ha tenuto una conferenza stampa davanti al carcere del capoluogo.
“Una situazione esplosiva” ha detto il sindacalista che ha parlato dei fatti di Arezzo e di quanto accaduto a Campobasso. “Per fortuna l’intervento di un altro detenuto, anche, e del medico ha scongiurato la tragedia, ma così non può andare avanti e non è solo un problema di carenza di personale. Ci sono casi di sequestri di droga e di telefonino oltre alle aggressioni tra le mura delle carceri italiane”.
Una situazione su cui è necessario intervenire subito, ha sottolineato Aldo Di Giacomo. “Bisogna dare certezza alla pena e soprattutto rimettere al centro la riabilitazione, premiare chi realmente vuole intraprendere un reale cammino di recupero. Ci sono troppe pretese da parte dei detenuti, che devono essere vagliate. Il Governo, il legislatore, intervenga per rendere la situazione tollerabile – ha aggiunto – perché in carcere si delique più che fuori. Ripeto – ha concluso – al centro ci sia la riabilitazione vera”.
