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mercoledì, Aprile 24, 2024

Erasmus plus, prestigioso riconoscimento scientifico per il centro Biocult dell’Università del Molise

AttualitàErasmus plus, prestigioso riconoscimento scientifico per il centro Biocult dell'Università del Molise
L’area archeologica di Altilia (Sepino)

Il Centro di ricerca BIOCULT dell’Università degli Studi del Molise ottiene un importante riconoscimento scientifico nel quadro di finanziamento ERASMUS PLUS – CAPACITY BUILDING per le attività di formazione e scambio di buone pratiche con le Università di Argentina, Bolivia, Paraguay, Spagna e Francia.

Il progetto si chiama EARTH – Education, Agriculture and Resources for Territories and Heritage ed è, come nella vocazione del BIOCULT, basato su un impianto radicalmente multidisciplinare centrato sullo sviluppo delle attività agro-pastorali e lo scambio di saperi e pratiche relative ai patrimoni della cultura materiale in contesto rurale. Partendo dall’analisi delle criticità storicamente esperite dallo sviluppo rurale dei territori di alcune aree sudamericane (Argentina sudorientale, Paraguay, Bolivia) e di certe regioni dell’Europa, specie meridionale (Italia, Spagna, Sud della Francia) il progetto mira a ripensare le strategie di sviluppo rurale attivate sino ad oggi, a formare criticamente una nuova generazione di studenti e studiosi capaci di affrontare in modo innovativo i nodi dello sviluppo territoriale, a confrontare e scambiare pratiche virtuose di rigenerazione delle aree rurali anche attraverso l’incentivazione di processi di condivisione dal basso, di coinvolgimento delle comunità nella governance dello sviluppo territoriale e di contaminazione tra il fronte più specifico dell’innovazione in materia agraria e zootecnica e temi più legati alla conservazione e valorizzazione delle vocazioni identitarie dei territori, sviluppo delle loro potenzialità per le filiere agroalimentari e turistico-culturali.

Sarà questa l’opportunità per mettere a frutto le numerose attività di ricerca e sensibilizzazione locale elaborate in questi due anni di attività dal centro BIOCULT e per inquadrarle in una cornice più complessiva di attività formative a carattere internazionale, seppur sempre molto connesse anche alla dimensione territoriale e in forte relazione con gli attori locali, come da sempre auspicato dal Presidente, il Prof. Fabio Pilla, pro-rettore dell’Unimol e docente di Zootecnia Generale presso l’Ateneo molisano.

Campobasso – Universita’ del Molise

Il progetto che ha ottenuto una valutazione molto alta da parte dell’Agenzia per l’educazione e la cultura europea e un cospicuo finanziamento è capofilato dall’UNIMOL e coordinato dalla Prof.sa Letizia Bindi, Direttore del Centro e docente di discipline demo-etno-antropologiche presso l’Ateneo molisano. Vi partecipano numerosi docenti dell’ateneo molisano impegnati da due anni nel centro di ricerca e azione territoriale BIOCULT e altri che si vanno via via aggiungendo: Angelo Belliggiano, economista agrario e Presidente del Corso di Studi in Scienze e tecnologie agrarie; Lorenza Paoloni docente di diritto agrario, Claudio Colombo, docente di pedologia e usi del suolo; Corrado Ievoli, docente di diritto agroambientale e estimo rurale; Marina Bonaventura Forleo, docente di imprese agro-alimentari e green economy. Alla preparazione e organizzazione del progetto ha dato e darà un prezioso supporto l’Ufficio ricerca internazionale dell’Unimol e in particolar modo la dott.ssa Silvia Reale che ha collaborato fattivamente alla redazione del progetto.

L’obiettivo principale di EARTH

L’obiettivo principale del progetto EARTH è quello di generare una fitta rete di idee e scambi di formazione tra università europee e latinoamericane e altri partner strategici di entrambi i continenti. L’intento è quello di aiutare la pianificazione e gestione dello sviluppo territoriale delle zone rurali, in modo che questi partner possano contribuire in modo più efficace alla progettazione e all’attuazione delle politiche di sviluppo rurale nei rispettivi paesi.

In particolare il progetto EARTH mira a maggiore conoscenza nel settore, miglioramento dei programmi educativi, generare maggiori capacità tecniche e gestionali nello sviluppo territoriale, creare un ambiente proattivo per le reti di scambio e cooperazione scientifica volta allo sviluppo dei territori e delle comunità.

Strategia e carattere innovativo di questo progetto

Puntiamo a ottenere questi risultati con una fitta rete di scambi e cooperazioni, insistendo in modo particolare sul dialogo multidisciplinare che riteniamo una chiave molto feconda per un approccio integrato e riformulato alle strategie di rigenerazione e tutela del territorio e delle comunità rurali. Puntiamo a un modello di apprendimento e costruzione della conoscenza in reti complesse, che articola le iniziative di molteplici attori istituzionali (università, centri di ricerca, ONG, governi, ecc.) attorno a un programma unico di scambi e costruzione di conoscenze e competenze che siamo convinti risulteranno utili sia per i Paesi europei che per quelli sudamericani.

Le esperienze formative e di confronto saranno costantemente in relazione grazie a una potente piattaforma di comunicazione e disseminazione digitale e una grande attenzione sarà data alla illustrazione e riflessione su casi studio, sulle esperienze di valutazione e costruzione di risorse e su etnografie puntuali del patrimonio naturale e culturale.

Risultati attesi

Ci attendiamo una migliore comprensione dei contesti nazionali e istituzionali per la gestione e lo sviluppo rurale nei paesi partecipanti; una maggiore conoscenza, delle buone pratiche e delle risorse didattiche in materia; un sostanziale miglioramento e ammodernamento dei programmi di studio locali nello sviluppo rurale in modo tale da consentire agli studenti di affrontare meglio le principali sfide future; un aumento dell’occupabilità degli studenti a livello nazionale e internazionale; un sostanziale aumento delle opportunità di cooperazione inter-istituzionale tra i paesi beneficiari e l’UE nella pianificazione e gestione dello sviluppo rurale, sia attraverso nuovi progetti di ricerca sia attraverso la mobilità internazionale.

Pensiamo anche concretamente che il progetto possa portare a un maggiore inserimento dei partecipanti al progetto nelle agende di ricerca e educazione intorno allo sviluppo rurale oltre i limiti, già molto ampi e inclusivi del presente progetto. Ci auguriamo che sia solo l’inizio di una serie di occasioni di ricerca e azione sulle linee di interesse portate avanti da tutti i colleghi componenti il Consiglio Direttivo del Centro di Ricerca in rappresentanza dei cinque dipartimenti dell’Unimol consorziati con esso.

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