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venerdì, Marzo 29, 2024

Viabilità in provincia di Campobasso: dai controlli dei tecnici sono emerse criticità

AttualitàViabilità in provincia di Campobasso: dai controlli dei tecnici sono emerse criticità

In seguito al terremoto, tecnici della Provincia di Campobasso impegnati in controlli sulle infrastrutture di competenza, in particolare sulla viabilità. Dissesti, avvallamenti, asfalto usurato, carenza della segnaletica. E’ il quadro generale che emerge. Diverse arterie sono al limite della percorribilita’ e necessitano di interventi urgenti che dovrebbero essere realizzati con il riconoscimento dello stato di emergenza da parte del Governo centrale. Un quadro comunque abbastanza evidente e segnalato spesso anche dagli amministratori dei vari comuni. L’attenzione maggiore e’ rivolta allo svincolo che collega la ‘Bifernina’ a Larino. Dai sopralluoghi si è infatti evidenziato che sui viadotti che costituiscono il sistema di raccordo con la Provinciale 80 Larino-Guglionesi, ci sono “evidenti segni di degrado dei calcestruzzi e delle armature, principalmente dovuti ad infiltrazioni d’acqua, alla vetusta’ e alla mancanza di manutenzione. Inoltre – si legge nella relazione – ci sono lesioni verticali lungo le pile e i pulvini di appoggio”. Nel 2016 il viadotto ha manifestato distacchi di blocchi superficiali di calcestruzzo, che costituiscono il copriferro delle armature. Si legge sempre nel documento che sulla questione c’è stata una fitta corrispondenza tra Provincia, Regione, Anas e Prefettura, ma finora non sono state stanziate le risorse finanziarie necessarie per gli interventi”.

Al momento c’è il limite di 7,5 tonnellate per i mezzi in transito. Si effettuano altri controlli e i carotaggi.

Dalla Provincia comunque si sottolinea sempre che si opera con penuria di fondi, con una coperta troppo corta.

Intanto dalla Uil Ricerca Università e Afam, il segretario regionale Andrea Cutillo, riguardo il terremoto, rimarca la necessità di puntare sul ruolo determinate della ricerca scientifica, necessaria a conoscere il fenomeno. “Pur se il monitoraggio del territorio avviene, da remoto, attraverso la rete sismica nazionale attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 – sostiene il sindacalista della Uil – in Molise manca una sede fisica dell’INGV che potrebbe fornire un significativo contributo allo studio di una regione sismicamente “complessa” come la nostra”. E questo, secondo Cutillo, fa il paio con la mancanza di una sede del più grande ente di ricerca italiano, il CNR. Quindi l’invito del sindacalista alla politica regionale ad attrarre risorse ed investimenti per la ricerca rafforzando i legami tra l’Università, il mondo imprenditoriale e i pochi centri di ricerca presenti.”

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