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sabato, Aprile 20, 2024

Rapporto Svimez: il Sud ancora in difficoltà, ma ci sono segnali di ripresa. Intanto il Molise è fermo

AperturaRapporto Svimez: il Sud ancora in difficoltà, ma ci sono segnali di ripresa. Intanto il Molise è fermo

di ANNA MARIA DI MATTEO

Per vivere bene al Sud bisogna essere ricchi, giovani e sani. Diversamente, la vita nelle città del Mezzogiorno è particolarmente difficile, a causa di un forte disagio economico e sociale, dove i diritti fondamentali, tra cui quello alla cura, sono carenti.

E’ il quadro che emerge dalle anticipazioni del Rapporto Svimez 2018, che fotografa un meridione ancora in difficoltà, dal quale tuttavia arrivano segnali incoraggianti di ripresa. Per tutte le regioni, tranne che per il Molise, l’unica del Sud che nel corso del 2017 ha fatto registrare il segno meno sul Pil, il prodotto interno lordo: -0,1%, sceso rispetto al 2015, quando la crescita si era attestata all’1,3% e al 2016 quando il Pil aveva fatto registrare un + 1,1%.

A trainare l’economia molisana nel periodo compreso tra il 2015 ed il 2017, dice lo Svimez, è stato il settore delle costruzioni, con un +26,4%, ma l’industra, in senso stretto fa registrare una performance negativa del 7,4%. Nel triennio preso in considerazione i servizi registrano un +2%, mentre l’agricoltura, seppure con segno positivo, sopravvive con un misero +0,4%. Le cose vanno diversamente per altre regioni del Mezzogiorno, come l’Abruzzo, la Campania, la Calabria dalle quali arrivano segnali di ripresa. La situazione resta comunque in generale drammatica. “Nel Sud – scrive lo Svimez – si delinea un netto taglio tra la dinamica economica che, seppure in rallentamento, ha ripreso a muoversi dopo la crisi, e una dinamica sociale che tende ad escludere dal mercato del lavoro una quota crescente di cittadini, ampliando le sacche di povertà e di disagio”. Il numero delle famiglie meridionali senza alcun occupato è cresciuto anche nel 2016 e nel 2017, in media del 2% all’anno. Dal 2010 ad oggi sono quasi raddoppiate le famiglie con tutti i componenti in cerca di occupazione, passate da 362mila a 600mila. E l’esodo verso il centro nord, in particolare soprattutto di giovani, non si arresta.

Una vera emergenza sociale oltre che economica che travolge il piccolo Molise, che resta fanalino di coda. La segretaria regionale della Uil, Tecla Boccardo, nel commentare i dati del Rapporto Svimez, ha sollecitato l’avvio delle iniziative legate all’area di crisi e l’apertura dei cantieri di opere pubbliche strategiche, mentre secondo l’europarlamentare Aldo Patriciello serve un vero e proprio Piano Marshall per il Sud che sia frutto di una strategia tra Unione europea, governo e istituzioni regionali. “Questi dati – ha commentato l’eurodeputato – non fanno che certificare una realtà ben nota a tutti ma che, stranamente, fa fatica ad entrare nelle priorità dell’agenda politica del nostro Paese”, ha concluso Patriciello.

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