di Enzo Di Gaetano
Nuovo caso di malasanità di cui sarebbe vittima un paziente molisano, ma questa volta a finire sotto accusa è l’ospedale di Vasto.
Il figlio è deceduto a 40 anni, il 7 agosto del 2016, dopo una serie di ricoveri, ora il padre si è rivolto alla Procura di Vasto, dove ha presentato una denuncia querela per lesioni colpose. Tutto inizia – come racconta la denuncia – nel novembre del 2016 quando l’isernino 40enne, Daniele Skerletic, sulla sedia a rotelle dall’adolescenza, in seguito a un investimento, viene ricoverato per una piaga da decubito presso l’ospedale di Vasto.
Dopo poco arrivano le dimissioni, con una diagnosi di ostiomielite, vescica neurologica e infezione urinaria. Vengono avviate le cure e c’è un altro ricovero, nel gennaio del 2016. Ma le condizioni di salute del 40enne peggiorano e dopo un nuovo ricovero nella struttura abruzzese a maggio dello stesso anno, i medici diagnosticano un’infezione per la quale sarebbe stato opportuno un intervento di asportazione di un rene e di ricostruzione di parte della vescica. Col consiglio di trasferire il paziente presso una struttura di più elevata specializzazione, individuata nell’ospedale ‘Carreggi’ di Firenze.
Daniele Skerletic viene dimesso dalla struttura ospedaliera vastese ma – si legge nell’esposto – non avviene l’accettazione da parte del nosocomio fiorentino. Il 40enne torna così a casa, dove viene accudito dal personale infermieristico e dopo 26 giorni, trascorsi con forti dolori, viene ricoverato presso l’ospedale di Ponderano, provincia di Biella. Qui, eseguita una Tac, viene emessa una diagnosi di carcinoma spinocellulare originatosi dalla vescica. A tale diagnosi fanno seguito tre interventi effettuati sul giovane tra il 28 giugno e il 13 luglio del 2016. Ma dopo poche settimane di calvario, il 7 agosto del 2016, Daniele viene a mancare. Da allora il padre – come fatto presente anche nella denuncia querela – si domanda se una diagnosi corretta e più tempestiva avrebbe potuto salvare la vita del figlio. E proprio per questo si è rivolto all’avvocato Fabrizio Zarone del Foro di Santa Maria Capua Vetere (provincia di Caserta) e ha presentato denuncia per lesioni colpose, chiedendo che la Procura di Vasto acquisisca la documentazione medica riguardante il caso e disponga una perizia medico legale, ai fini di accertare eventuali “profili di colpa medica dei sanitari del nosocomio di Vasto”.
Questa la storia in sommi capi, ma la domanda finale è sempre la stessa: perchè i molisani per curarsi e affrontare patologie particolari devono ancora oggi emigrare fuori regione?