La fitta rete dello spaccio tra Larino e Termoli: un anno di indagini per dare un duro colpo al traffico di stupefacenti che ha portato al sequestro di oltre venti chili di droga, in prevalenza marijuana e a tre misure cautelari firmate dal gip, Daniele Colucci. Ai domiciliari sono finiti in tre, residenti a Termoli di 24, 29 e 58 anni. Due di loro sono originari di San Severo e dell’Albania e devono rispondere, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti mentre tutti e tre di occultamento e ricettazione di armi. Un fucile e una carabina sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza in un terreno di Larino, da qui il nome dell’operazione dirty country, campagna sporca.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura frentana con il sostituto Marianna Meo e condotte dai finanzieri del comando provinciale di Campobasso guidato dal colonnello Paolo D’Amata con i reparti speciali, la compagnia di Termoli e la tenenza di Larino.
Intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, cani antidroga sguinzagliati per i diversi riscontri e i sequestri effettuati nel corso dell’anno. Indagini che si legano ad altri interventi e a una quarta persona coinvolta in precedenza. La Procura di Larino, diretta dal procuratore Antonio La Rana, ha approfondito gli elementi raccolti che hanno permesso di definire un contesto ampio sul fronte dello spaccio di stupefacenti in Basso Molise. Un impegno che continua sull’intero territorio rispetto a quello che, come spiegato dal procuratore, rappresenta solo la spia di un fenomeno molto diffuso da contrastare con ogni mezzo.