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martedì, Maggio 7, 2024

Impianto a Sassinoro, cresce il fronte del no. Legambiente: il progetto presenta troppe criticità

AperturaImpianto a Sassinoro, cresce il fronte del no. Legambiente: il progetto presenta troppe criticità

di ANNA MARIA DI MATTEO

Non si ferma la mobilitazione di cittadini, amministratori locali e associazioni ambientaliste contro la realizzazione del mega impianto di compostaggio in contrada Pianelle a Sassinoro, al confine tra Campania e Molise, a pochi passi dal sito archeologico di Altilia e, in pratica, nel cuore del parco del Matese. Numerose sono state le iniziative organizzate nelle ultime settimane per bloccare l’iter per la costruzione di quello che è stato ribattezzato l’ecomostro. Altre sono già in programma per il futuro. Intanto su quello che è diventato un problema sia per la Campania che per il Molise, sono intervenuti i comitati di Legambiente delle due regioni, che hanno rilevato alcuni punti di criticità nell’impianto da realizzare.

Dallo studio eseguito su tutta la documentazione Legambiente ha rilevato il mancato rispetto del criterio di prossimità, il che vuol dire che i rifiuti organici dovrebbero percorrere lunghi percorsi prima di arrivare a destinazione per essere trattati. Nel progetto preliminare, ha riferito l’associazione ambientalista, manca l’analisi che menzioni l’alto livello di sismicità dell’area, oltre che una idonea relazione geologica che chiarisca le reali condizioni superficiali e sotterranee del territorio, caratterizzato dalla presenza di risorse idriche importanti.

A tutto questo si aggiunge il fatto che è prevista la realizzazione di un altro impianto di compostaggio, a Casalduni, a pochi chilometri da Sassinoro. Un motivo in più, dicono gli ambientalisti per opporsi all’ecomostro.

Legambiente ha sollecitato il Comune ad attivare le procedure necessarie per l’adesione al Parco nazionale del Matese. Un passaggio, questo, che dovrebbe rappresentare un ostacolo alla realizzazione dell’impianto.

Nel frattempo la Regione, che ha dato l’autorizzazione, sembra intenzionata ad andare avanti, nonostante i ripetuti appelli che arrivano non solo dalle popolazioni della Campania, ma anche da quelle del Molise. La richiesta è chiara e semplice: bloccare l’iter e revocare tutte le autorizzazioni fino ad oggi concesse.

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