Un’impresa da guinnes dei primati ma soprattutto, per la comunità di Colletorto, un evento che passerà alla storia. Il paese che Giuseppe Mastrantonio, 61 anni, ha lasciato quando aveva 14 anni per emigrare in Germania. Camionista, si è fatto una vita nella zona di Stoccarda e della Foresta Nera e ha cresciuto una famiglia con la moglie Carmela. Quattro figli: Teodoro, Alessandro, Angela e Gianluca. In paese lo conoscono tutti e proprio qui, dopo aver vissuto il cammino di Santiago de Compostela, è riuscito a vincere una vera e propria sfida con il figlio Alessandro, quella di tornare nel centro di origine a piedi, nel vero senso della parola e di dare una “lezione-esempio” ai più giovani. Il suo unico compagno di viaggio è stato un piccolo carretto con il quale ha portato l’indispensabile: una tenda, qualche cambio, un pannello solare e anche un fornelletto per preparare colazione, pranzo e cena, piatto di spaghetti compreso. Partito da metà aprile da Bad Dürrheim, dopo 40 giorni, è arrivato a Colletorto percorrendo quasi mille e duecento chilometri con una media di 30 giornalieri. Qualche chilo in meno ma un’emozione indescrivibile.
Germania, Svizzera, Austria e gran parte dello stivale: Peppino, così come lo chiamano tutti, ha conosciuto centinaia di persone e tante realtà piantando la sua tenda ovunque e senza perdere mai il sorriso. In occasione del grande arrivo il paese gli ha riservato un’accoglienza da star sotto la pioggia tra i tamburi e le chiarine del corteo storico, brindisi, abbracci e la sorpresa di trovare anche la sua famiglia e tanti amici. Un corteo lungo il corso principale fino alla chiesa per una preghiera di ringraziamento e i canti dei bambini, poi tappa al municipio per una targa e il sigillo del Comune e una grande festa. Una sfida ma anche un modello per tanti giovani rinnovando un segnale di unità e profondo attaccamento al paese di origine, Colletorto.
Suo figlio Alessandro è però consapevole che la storia continua e non finisce con un arrivo: “Nuova sfida accettata”.