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venerdì, Aprile 26, 2024

Transumanza patrimonio immateriale Unesco: centro Biocult Unimol coinvolto nell’iniziativa: “Premiata anche la ricerca”

AperturaTransumanza patrimonio immateriale Unesco: centro Biocult Unimol coinvolto nell'iniziativa: "Premiata anche la ricerca"

Il Centro di ricerca BIOCULT per le risorse bioculturali e lo sviluppo locale dell’Università del Molise ha accolto “con soddisfazione la notizia della candidatura della transumanza alla lista del patrimonio immateriale UNESCO promossa dal Ministero delle politiche Agricole in rete con la Grecia e l’Austria e ci auguriamo che essa possa essere accolta. Riteniamo – si legge in una nota – che l’iniziativa del MiPAAF raccolga e catalizzi lo sforzo decennale di ricerca, sensibilizzazione e salvaguardia svolto dalle Università, ma anche e soprattutto dalle associazioni locali, dalle comunità, dai singoli pastori e pastore. Siamo lieti come centro di ricerca ‘Biocult’ e come Bene Comune Edizioni di aver contribuito, almeno in parte, alla preparazione di questo dossier attraverso un documento di supporto e i nostri materiali di ricerca (fotografie, video documentazione e il volume a cura di Katia Ballacchino e Letizia Bindi ‘Cammini di uomini, cammini di animali’) che documentano puntualmente il lavoro svolto sulla transumanza trasversale centro-meridionale, in particolar modo a partire dalla nostra ricerca-azione in Molise, Abruzzo, Puglia e altre regioni limitrofe, ma in forte relazione con altre esperienze italiane ed europee. Il nostro lavoro di ricognizione degli studi e le attività di ricerca sulla transumanza – continua la nota – sono stati, infatti, inclusi come buona pratica di salvaguardia e volutamente nel nostro documento di supporto abbiamo voluto ricordare la fitta rete di collaborazioni nazionali e internazionali che abbiamo instaurato nel tempo per restituire pienamente questo patrimonio bio-culturale che è uno dei più densi e rilevanti dell’Europa. Riteniamo – si osserva ancora – che anche grazie a questo processo possa mantenersi in essere un tipo di allevamento che condensa pratiche e saperi tradizionali, conoscenze profonde relative ai territori e alle loro risorse, una storia complessa di relazioni, scambi e socialità. La transumanza rinvia inevitabilmente al paesaggio ambientale e culturale che ha contribuito a definire nei secoli e richiede alle istituzioni locali e alle comunità una cura dei segni di questo passato antico e recente che è anche sguardo verso un presente e un futuro di valorizzazione, rivitalizzazione e risignificazione degli spazi dedicati così come delle pratiche e dei prodotti che ne derivano. Il nostro lavoro – conclude la nota del centro BIOCULT – continua nella convinzione che solo da una ricerca multidisciplinare affinata e da azioni condivise e realmente partecipate con le comunità locali si possano far emergere e salvaguardare i sistemi di saperi, pratiche e luoghi connessi alla transumanza e al pascolo vagante in Italia e in Europa”.

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