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venerdì, Marzo 29, 2024

Regionali, Fanelli ufficializza Frattura ma la base protesta. Nel centrodestra via libera per Toma

AperturaRegionali, Fanelli ufficializza Frattura ma la base protesta. Nel centrodestra via libera per Toma

di GIOVANNI MINICOZZI

Ore calde per la definizione delle candidature al vertice della Regione. Una serie di incontri, per lo più segreti, non hanno prodotto alcun risultato né nella coalizione di centrodestra né in quella di centrosinistra. Da una parte i dissidenti di Donato Toma, ovvero Michele Iorio, Rosario De Matteis, Quintino Pallante e altri esponenti di centrodestra, hanno tentato di convincere i Partiti a sostituire il professionista campobassano con Roberto Fagnano o con qualche altra personalità di spicco della società civile per superare la logica, invisa a tanti elettori, di puntare su un candidato scelto nel segreto di una stanza. Ma nella tarda serata di sabato Michele Iorio ha dato il via libera a Toma dopo un confronto via telefono con Patriciello e Annaelsa Tartaglione. Dunque unità ritrovata nel centrodestra ma resta da capire cosa deciderà di fare Michele Marone.

I Movimenti Civici invece, con in testa Massimo Romano e Antonio Tedeschi, dialogano con Ulivo 2.0 e non si esclude il loro sostegno a Roberto Ruta. Dialogo aperto anche tra Michele Marone e altri soggetti della società civile con gli Ulivisti. Sul fronte del centrosinistra gli incontri programmati tra la delegazione del Pd, composta dalla dimissionaria Michela Fanelli accompagnata da quattro esponenti della federazione di Isernia, e quella degli Ulivisti di fatto sono saltati dopo l’ufficializzazione della candidatura di Paolo Frattura da parte della segreteria del Pd decisa nella notte a seguito di un incontro con Michele Durante,emissario di Ruta e Leva, che aveva chiesto un nome nuovo del pd con eccezione non solo di Frattura ma anche di Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla.

“Paolo Frattura è il nostro candidato scelto dopo un percorso di ascolto e un confronto con i vertici nazionali del Partito -è scritto nella nota. Abbiamo provato con tutte le forze a ricostruire un rapporto con LeU trovando chiusure che ci auguriamo possono ancora rimuoversi” conclude la nota della segreteria regionale del Pd. Immediata la replica di Danilo Leva:

Il suicidio annunciato del Pd non trascinerà in questa Regione il centrosinistra nel baratro. Abbiamo dato la disponibilità a valutare in più ‘occasioni ogni nome terzo utile ad arrivare ad una candidatura unitaria dell’intera coalizione ma dopo più di una settimana l’unica proposta che il Pd continua a fare è quella di Paolo Frattura – ha scritto Leva – Non c’è stata alcuna volontà di trovare un’alternativa in barba a ogni esigenza di discontinuità dalla politica di destra adottata dal governo regionale in questi cinque anni e i componenti della giunta sono stati conniventi. Molise 2.0 andrà avanti per la sua strada, scelta da oltre milletrecento delegati, che hanno già condiviso il progetto e votato all’unanimità le priorità programmatiche a partire da un piano straordinario per il lavoro e da una sanità pubblica, forte e di qualità. Siamo l’unico punto di riferimento di un mondo largo di centrosinistra e di un’area che è espressione del civismo della nostra Regione. Guardiamo al 22 Aprile – ha concluso Leva – con la determinazione di chi vuole cambiare il destino del nostro Molise”.

Proteste sulla candidatura di Frattura giungono anche da singoli dirigenti delle federazioni di Isernia e Termoli mentre da Roma non e’ arrivata nessuna conferma. Secondo indiscrezioni i vertici nazionali del PD continuano a dialogare con Ruta e Leva per cercare di unire il centrosinistra senza Frattura.

Dura la nota inviata alla stampa dal Presidente del PD molisano Laura Venittelli:”Nonostante il contenuto della nota diffusa ai media molisani dalla segreteria regionale del Pd non riteniamo affatto chiusa la partita per l’individuazione della candidatura alla presidenza della giunta regionale.

Come presidente dell’assemblea del Partito democratico, e dunque organo di garanzia, ho dovuto registrare, con grande preoccupazione, sia nelle federazioni che nei circoli, una evidente divisione sull’ipotesi della ricandidatura del presidente uscente che sarebbe irresponsabile non tenere nella dovuta considerare in un percorso coerente di unità del Pd e della coalizione di centrosinistra. A pochi giorni dalla presentazione delle liste, non si può affatto ignorare come il dibattito tenuto nelle ultime ore nella segreteria regionale, al cospetto del senatore Margiotta, nelle Federazioni e nei circoli e tra dirigenti e militanti del Pd, ha fatto emergere una sostanziale spaccatura del partito sul nome del Presidente uscente, che non riesce a far sintesi né dentro il Partito né dentro la coalizione. Tale essendo la situazione, è necessario e urgente proporre uno schema alternativo capace di fare sintesi tra le diverse anime del partito e in grado di rappresentare un punto di equilibrio tra tutte le componenti del Centrosinistra. Per questo facciamo appello a tutti gli organi del Pd, a Molise 2.0 e a tutte le forze del Centrosinistra affinché prendano in considerazione una candidatura unitaria, chiamata in causa per spirito di servizio, rappresentativa della coalizione intera, di cui si colgano i caratteri del cambiamento pur nella coerenza con i valori di riferimento, a partire dalle figure istituzionali del Partito Democratico”, ha concluso.

Insomma Venittelli propone se stessa mentre il braccio di ferro nel PD molisano continua e il rischio di una resa dei conti senza “prigionieri” è reale

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