Prorogato di un mese dalla Regione e dall’Asrem il bando da 70 milioni di euro per l’affidamento dei servizi di manutenzione della rete sanitaria e ospedaliera. Il termine iniziale, fissato al prossimo 14 febbraio alle ore 12, è stato prorogato al 12 marzo medesima ora. La proroga, come scrive nella sua determina il direttore della centrale unica di committenza, Giocondo Vacca, è dovuta alle numerose richeste di chiarimenti pervenute da parte degli operatori economici interessati a prendere parte alla gara. La cifra è ghiottissima e attorno alla questione si è scatenato un giro di multinazionali intenzionate a mettere il cappello sulla posta in palio e assicurarsela per i prossimi sette anni. Tanto è il termine dell’affidamento. Di conseguenza, anche l’apertura delle buste prevista per il 21 febbraio alle ore 10, è adesso slittata alla stessa ora del 20 marzo. Tutto molto preciso e organizzato. Quello che invece resta nascosto da un nebbione da val Padana, è il futuro dei lavoratori attualmente impiegati nei servisi in questione. Dipendenti di ditte esterne e subappaltanti dei quali non si conosce al momento nemmeno una ricognizione numerica. Si tratta certamente di decine di persone, vista l’estensione del sistema sanitario e viste le molteplici necessità manutentive delle strutture, ma concretamente nessuno conosce il numero esatto delle maestranze coivolte. Una richiesta in tal senso è stata avanzata, ma è tuttora caduta nel vuoto, da parte della CGIL. Il sindacato è a buon motivo preoccupato della sorte di questi lavoratori, di cui nel bando non si fa menzione alcuna quanto a clausole di salvaguardia e a obblighi di riassunzione da parte dell’impresa che si aggiudicherà il bando.
L’auspico è che questo mese, destinato ai chiarimenti, chiarisca anche questa questione e il futuro dei lavoratori coinvolti. Parrebbe infatti davvero singolare che una Regione zelante sino ai limiti della pedanteria, si fosse scordata dopo aver allestito carte, soldi, numeri, scartoffie e procedure, di mettere in sicurezza l’unica cosa in questa vicenda che ha braccia, occhi, famiglie e figli da campare: ovvero i lavoratori. Speriamo che, seppure a sparo avvenuto, qualcuno se lo ricordi.