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venerdì, Maggio 3, 2024

Il presidente di Proteo Fare Sapere, Sergio Sorella: “Nel rapporto Svimez 2017 il Molise esce con le ossa rotte”

AttualitàIl presidente di Proteo Fare Sapere, Sergio Sorella: "Nel rapporto Svimez 2017 il Molise esce con le ossa rotte''

Rapporto Svimez 2017. Ci sono sembrati fuori luogo gli entusiasmi del ceto politico regionale dopo la pubblicazione” a dirlo senza mezzi termini è Sergio Sorella, già segretario della Cgil scuola e Presidente nazionale di Proteo Fare Sapere. Una critica, la sua, a destra e sinistra. Analizzando le tabelle la variazione del Pil in Molise dal 2008 al 2014 è con il segno meno. Diminuzione del 21%. La media del mezzogiorno è del 13%. Secondo Sorella parlare di ripresa con un + 1,6% rispetto allo scorso anno è un eufemismo. “Ci vorrebbero 15 anni per ritornare a prima del 2008” ha detto “Intanto aspettiamo, ormai dal 2014, la salvifica immissione di investimenti con l’arrivo, sempre annunciato e non ancora realizzato, delle risorse per l’area di crisi complessa”. La media del reddito pro capite in Molise è di € 17,800; agli ultimi posti nel Mezzogiorno, a € 18,200, a livello nazionale è di € 27,600 pro capite. Intanto, nel 2065, si prevede che nella nostra regione ci saranno 230.000 abitanti, in prevalenza anziani. “Nell’indice della qualità della pubblica amministrazione – ha continuato Sorella nella ‘analuizzare i dati Svimez – siamo, abbondantemente all’ultimo posto nel Mezzogiorno. La difesa del territorio non è una priorità, le vie di comunicazione sono spesso fatiscenti, la messa in sicurezza degli edifici pubblici, a partire dalle scuole, è decisamente insufficiente. Ultimi, sempore nel Mezzogiorno, per dotazioni infrastrutturali. Fatto 100 il dato dell’Italia, il Molise è a 13. “Lo stato di disagio delle famiglie – ha aggiunto il sindacalista – è tra i più alti, con il 25% della popolazione a rischio povertà. Un quadro che dovrebbe far riflettere profondamente sullo stato delle cose, sulle responsabilità politiche di coloro che si sono succeduti nel governo regionale e sulle proposte da mettere in atto per invertire una tendenza che, lasciata così com’è, porta ad un inesorabile declino della nostra regione. Accanto al declino – ha concluso Sorella – si concretizza l’impossibilità di esigere diritti costituzionalmente garantiti, quali quello alla salute, all’istruzione, al lavoro, alla tutela del territorio. Diritti che dovrebbero essere al centro degli interessi di chi ci governa. Il resto è solo propaganda, con la quale si possono anche raccogliere consensi ma non si risolvono i problemi, come documentano chiaramente i dati 2017 dello SVIMEZ”.

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