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giovedì, Aprile 18, 2024

Falsità ideologica nel patto di stabilità, prosciolto Iorio. Il suo comportamento è stato corretto

AperturaFalsità ideologica nel patto di stabilità, prosciolto Iorio. Il suo comportamento è stato corretto

Accusati di falsità ideologica e materiale, Michele Iorio, assistito dall’avvocato Arturo Messere, e quattro dirigenti ed ex dirigenti della Regione sono stati prosciolti in udienza preliminare dal Gup di Campobasso. L’ex governatore, insieme ai suoi collaboratori, ha rispettato tutte le norme di legge.

La denuncia era stata presentata, nel 2013, dagli ispettori del Ministero dell’Economia, che sostennero di aver riscontrato presunte violazioni per quasi 31 milioni nel Patto di stabilità 2010 e di oltre 63 milioni, in quello dell’anno successivo. Iorio, insieme ad Alessandro Dal Cin, Antonio Guerrizio, Domenico Pollice e Antonio Di Ludovico, era stato accusato di falsità ideologica e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale per presunte attestazioni fittizie, relative al rispetto del Patto di stabilità 2010 e 2011, da parte della Regione Molise.

Nel 2016,  il procuratore D’Alterio, aveva chiesto i cinque rinvii a giudizio per due questioni diverse. La prima, del 2012, vedeva coinvolti Iorio e Dal Cin, per aver dato vita, secondo l’accusa, a due prospetti che attestavano “falsamente” il rispetto del Patto di stabilità, sia per il 2010 che per il 2011. La seconda contestazione invece, risalente al 2009, coinvolgeva Pollice, Di Ludovico e Guerrizio. Anche loro, per la procura, avrebbero attestato “falsamente” in un documento istruttorio, allegato a una delibera di giunta, la legittimità “palesemente insussistente” dell’utilizzo finanziario di 5 milioni e mezzo di euro del capitolo di bilancio regionale ‘Movimenti e giri contabili’ per effettuare pagamenti dovuti dalla Regione.

Iorio e il suo avvocato, Messere, dal loro canto, hanno sempre ribadito la regolarità delle procedure “Si trattava di atti dovuti già valutati da competenti organismi statali come atti corretti e che comunque escludevano una specifica volontà di non rispettare la legge. La Regione Molise ha sempre rispettato il Patto di stabilità e tutte le procedure sono state rigorosamente vagliate dai responsabili tecnici, oltre che approvate dal Consiglio regionale del Molise e dai superiori organi di controllo”.

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