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venerdì, Aprile 19, 2024

Agnone. Paziente salvato al Caracciolo: Frattura, ti spiego perché l’ospedale non deve chiudere

AgnoneAgnone. Paziente salvato al Caracciolo: Frattura, ti spiego perché l'ospedale non deve chiudere
Antonino Patriarca

La storia del signor Antonino Patriarca, raccontata in una video intervista all’Eco dell’Alto Molise, dovrebbe aprire gli occhi anche ai più duri di comprendonio. Il Caracciolo di Agnone serve come il pane. Se un’ambulanza non si fosse trovata in città, il signor Patriarca, colpito da uno shock anafilattico, difficilmente ce l’avrebbe fatta. Se i pochi medici e paramedici rimasti in servizio non avessero messo in campo tutta la loro professionalità e il loro gran cuore, difficilmente sarebbe tornato a casa, ha sottolineato. Un ospedale di area disagiata dovrebbe avere tutti i servizi necessari e invece nel presidio di Agnone c’è rimasto poco e niente, come documentato di recente da Striscia la notizia. Uno dei casi emblematici è rappresentato dalla dialisi, un servizio ridotto ai minimi termini, come più volte denunciato da don Francesco Martino. “C’è un solo medico – ha detto – e a volte siamo costretti a dializzare in altri ospedali. Alcuni nostri compagni sono morti”. L’inviato del tg satirico ha raccolto anche la testimonianza del direttore dell’Eco dell’Alto Molise, Maurizio D’Ottavio, che ha fatto conoscere a tutta l’Italia un altro paradosso del Caracciolo: “Sono stati spesi 100mila per ammodernare le sale operatorie, ma per carenza di personale non possono entrare in funzione, nemmeno per operare un’appendicite”. La carenza di personale sta dunque per dare il colpo di grazia a un presidio in agonia. Se il direttore generale della Asrem Sosto, sempre a Striscia, ha detto che più di qualcuno ha declinato l’invito di andare a lavorare ad Agnone, Frattura ha parlato per l’ennesima volta di concorsi e assunzioni. Ma gli annunci non risolvono i problemi di chi vive in zone realmente disagiate: “Frattura – ha detto ancora Antonino Patriarca – dovrebbe venire qui e rendersi conto di persona in quali condizioni viviamo quando nevica, quando con la bufera non si vede a un palmo dal proprio naso. L’ospedale non più chiudere, Frattura non può lasciarci in balìa delle onde”.

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