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martedì, Aprile 23, 2024

Frattura lancia l’amo, ma Ruta e Leva non abboccano: “l’attuale governatore non è ricandidabile”

AperturaFrattura lancia l'amo, ma Ruta e Leva non abboccano: "l'attuale governatore non è ricandidabile"

Frattura ha provato a schiudere la porta ad una nuova alleanza con Ruta e Leva, ma la risposta del deputato di Articolo 1 è stata immediata e raggelante per le speranze del governatore di essere ricandidato a capo di una nuova alleanza di Centrosinistra:

“1) Le alleanze in politica non sono un prodotto di laboratorio ma frutto di una visione comune. Intanto discontinuità rispetto alle politiche adottate dal governo regionale in questi cinque anni con priorita’ ben precise : sanità pubblica, investimenti pubblici, qualità ambientale e lavoro. Questo significa che Paolo Frattura e coloro che hanno condiviso le sue scelte non potranno mai essere ricandidati alla carica di presidente della Regione.
2) MDP e l’Ulivo 2.0 sono nati per ricostruire il centro sinistra. Quindi il PD anziché effettuare vuoti ed inutili appelli all’unità dovrebbe precisare il perimetro della coalizione. Noi non staremo mai dentro un’alleanza con Alfano e Patriciello. Quindi i tatticismi di Frattura e dei suoi megafoni non ci interessano”.

Così Danilo Leva in risposta alle avance di paolo Frattura che, temendo di essere scaricato da Patriciello, tenta di salvarsi aggrappandosi a un salvagente che Ruta e Leva non hanno alcuna intenzione di lanciargli.

A Pozzilli Frattura aveva detto: “Elezioni? Da domani sono disponibilissimo a riaprire il dialogo con Roberto Ruta e Danilo Leva, il Centrosinistra unito può rivincere”.

Così il governatore uscente alla stampa a Pozzilli, durante il primo degli incontri sul territorio che aveva promesso per confrontarsi con esponenti del Pd, amministratori, imprese ed operatori sociali al fine di far conoscere quanto fatto dal governo regionale. Aver scelto la provincia di Isernia e il comune simbolo dell’Area di crisi, con il suo Consorzio industriale, per Frattura, ha voluto essere un segnale preciso, un messaggio lanciato alla seconda provincia per dimostrare ai suoi amministratori che l’esecutivo regionale non ha inteso e non intende assolutamente discriminare le due realtà territoriali in cui è diviso il Molise.
Ma l’incontro di Pozzilli non ha voluto solo essere un segnale lanciato a imprenditori e mondo produttivo dell’Area di crisi. Ha voluto essere anche un momento di riflessione politico su quello che sta accadendo, partendo dal tema principale, ovvero cosa farà Frattura?
Il governatore si è mostrato sicuro del fatto suo: “Per gli appuntamenti elettorali che arriveranno a breve sono convinto che ci sono tutte le premesse per una riconferma dell’attuale coalizione che governa la Regione Molise. Rialzati Molise, seconda forza di quella coalizione, è sempre stata leale e al nostro fianco, per cui sono convinto che non abbandonerà l’alleanza con il Pd”.
A questo punto la domanda sulla lealtà a Frattura da parte di Patriciello era d’obbligo ed il governatore ha avuto la risposta pronta: “È inutile equivocare, Aldo Patriciello è un eurodeputato di Forza Italia, uno dei più votati, è stato chiamato da Berlusconi a Roma e non poteva rifiutare di andare, ma ciò non toglie che Rialzati Molise è un’altra cosa, è un movimento politico autonomo che fa scelte autonome ed in Molise ha conseguito la vitoria elettorale insieme al Pd, per questo ci aspettiamo che resti al nostro fianco”.
Anche sull’altro argomento, dei rapporti all’interno del Centrosinistra, Frattura non ha voluto chiudere nessuno spiraglio, anzi ha lanciato precisi messaggi e rischieste di riconciliazione a Roberto Ruta e Danilo Leva: “È vero che c’è stata qualche frizione e qualche momento di disaccordo, ma in politica bisogna guardare avanti, al di là delle posizioni personali. Ruta e Leva sono due risorse per il Centrosinistra. Ora è il momento del dialogo, dobbiamo superare tutti i contrasti per tornare ad essere uniti, così da vincere di nuovo sia le elezioni regionali che le politiche».
Infine, per la legge elettorale, anche qui massima disponibilità al dialogo e nessuna preclusione a modifiche della proposta sul collegio unico: «Se il partito decide che è meglio mantenere una divisione territoriale dei collegi, sono pronto a discuterne, la legge è già pronta, potrebbe andare subito in aula, ma è bene che lo si faccia nella maniera più unitaria possibile”.

 

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