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giovedì, Aprile 25, 2024

Fiducia e illusioni elettorali, la casta spera

AperturaFiducia e illusioni elettorali, la casta spera

di GIOVANNI MINICOZZI

Sono stati solo tre, al massimo quattro , i consiglieri regionali che hanno cercato di salvaguardare la dignità dell’Istituzione che rappresentano. Per il resto è stato un dibattito scadente, a tratti squallido, quello sulla mozione di sfiducia al Presidente Paolo Frattura. Un dibattito nato dall’epilogo della sentenza di Bari ma per molti è stata l’occasione per analizzare i capi di imputazione scritti da Frattura nella querela anzicché le risultanze del giudice Diella racchiuse in 157 pagine di motivazioni che inchiodano il governatore alle sue gravissime responsabilità. D’altra parte non ci si poteva aspettare niente di nuovo da un’ assemblea regionale che per cinque anni ha navigato a vista e ha licenziato provvedimenti per lo più deleteri per il Molise. Taluni consiglieri di maggioranza, che hanno vissuto di luce riflessa sia rispetto al governo regionale sia rispetto ai tanti conflitti di interesse in capo al Presidente Frattura, a pochi mesi dal voto non potevano avere nessuno scatto di orgoglio o rivincita morale per il semplice fatto che continuano a pensare , o ad illudersi, di poter essere rieletti sotto la protezione di Paolo Frattura. È bene ricordare ai molisani chi sono costoro e pertanto lii elenchiamo qui di seguito in ordine sparso : Cristiano Di Pietro, Carmelo Parpiglia, Domenico Ioffredi, Salvatore Ciocca, Domenico Di Nunzio, Nunzia Lattanzio e i due trasfughi Filippo Monaco e Salvatore Micone. Tra questi ce ne sono alcuni che hanno dichiarato amore eterno a Paolo Frattura e sono: Cristiano Di Pietro, Filippo Monaco e Domenico Di Nunzio. A sostenere il Presidente, ma con atteggiamento diverso, anche Vincenzo Cotugno e Vittorino Facciolla . Dal gruppo di maggioranza si sono staccati da qualche tempo , invece , Michele Petraroia e Vincenzo Niro, inspiegabilmente entrambi astenuti sulla mozione , nonché Francesco Totaro e Massimiliano Scarabeo, il quale è stato uno dei pochi a motivare con precisione il suo voto di sfiducia e, non a caso, per questo è stato attaccato duramente da Paolo Frattura , sostenuto dai suoi pasdaran i quali hanno chiesto l’espulsione di Scarabeo dal PD. Ma l’ex assessore alle attività produttive ha rilanciato nel suo secondo intervento dopo quello di Frattura dicendo testualmente al governatore : ” nella storia, nelle umili origini, nei valori della famiglia, nella lealtà, nella sincerità e nel percorso di vita, io personalmente sono abituato a stimare solo le persone leali, anche se avversari. Lei politicamente ha rubato il futuro di questa terra, e” un’appropriazione indebita degna di un vero faccendiere politico. Vergogna ” ha concluso Scarabeo. Formidabile, infine, la dichiarazione di Vincenzo Niro, il quale all’interno di un articolato intervento ha detto anche : “se votiamo la sfiducia, i consiglieri vanno a casa, mentre il governo regionale resta in carica fino alle prossime elezioni e, quindi, aggiungiamo noi, loro continueranno a percepire le indennità e noi no”. Evviva la sincerità! Questa è la qualità dei consiglieri regionali e, forse, questo spetta al Molise. Ma fuori dai Palazzi della politica la sfiducia dei cittadini e’ pressoché totale.

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