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giovedì, Aprile 25, 2024

San Pietro Avellana. La siccità fa lievitare il prezzo del tartufo bianco: venduto a 6mila euro al chilo

AttualitàSan Pietro Avellana. La siccità fa lievitare il prezzo del tartufo bianco: venduto a 6mila euro al chilo

Anche quest’anno la due giorni della mostra mercato del tartufo bianco – alla sua 23esima edizione – ha fatto registrare un numero confortante di presenze, confermando San Pietro Avellana quale punto di riferimento per tutti gli amanti del principe della tavola che vivono nel centro-sud. La conferma è arrivata dalle centinaia di presenze registrate sul treno del tartufo proveniente da Sulmona: quando c’è di mezzo il tartufo, il sold out è assicurato per la transiberiana d’Italia. Quest’anno la raccolta non è andata benissimo, a causa della siccità: i prezzi oscillano tra i 4 e i 6mila euro al chilo. In compenso il prodotto venduto è eccellente, hanno confermato i vari espositori presenti alla mostra mercato. In ogni caso è stato possibile acquistarlo, insieme a tanti altri prodotti a base di tartufo, oppure mangiarlo fresco al ristorante allestito nella fiera, nella parte alta del paese. Tartufo a parte, le persone che ieri e oggi hanno deciso di visitare San Pietro Avellana hanno scoperto che il paese ha anche altri tesori da mettere in mostra. L’ultimo gioiello è il nuovo museo archeologico, fresco di inaugurazione, che ospita una mostra di grande interesse, realizzata con i reperti provenienti dalla necropoli di località Piana Fusaro. Un altro importante tassello che si aggiunge al progetto di più ampio respiro che punta alla promozione turistica del territorio sotto ogni punto di vista, ha sottolineato il sindaco, Francesco Lombardi. La mostra sulla necropoli arcaica, realizzata in collaborazione con la Soprintendenza del Molise, offre informazioni importanti sulla gente che ha popolato questo territorio ancor prima dei sanniti. In questi giorni dedicati alla mostra mercato è possibile ammirare anche una mostra con preziosi documenti riguardanti i paese, provenienti dall’Archivio di stato di Isernia, che spaziano dal XVIII al XX secolo. Né va dimenticato che a breve distanza dal centro abitato c’è la riserva Mab di Montedimezzo. Un motivo in più per visitare San Pietro Avellana.

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