Legge elettorale regionale, Frattura ci ricasca. Lo fece già con l’ospedale di Venafro, quando firmò l’impegno a mantenerlo aperto, mentre aveva già deciso di ridurlo ad un poliambulatorio, come Agnone e Larino.
Oggi però da Termoli gli arriva un avvertimento abbastanza pesante, quello che non può cancellare, brutalmente e senza alcun confronto con la base, quanto deliberato dall’assemblea regionale del Pd, lo scorso 27 maggio proprio a Termoli.
In quell’occasione, fu votata e approvata la mozione che chiedeva tre collegi elettorali, in vista del nuovo sistema di voto con cui si andrà alle elezioni regionali.
Ma Frattura, ancora una volta, come sua abitudine, dice una cosa e ne fa un’altra. Anche lui votò la mozione dei tre collegi: Campobasso, Isernia e Termoli ed ora, invece, per un puro calcolo personale, insieme ad un gruppo di consiglieri senza partito, si rende promotore di una legge elettorale regionale che prevede il collegio unico, ovvero nessuna protezione per i territori, come il Bassomolise o l’Altomolise.
E queste cose gliele ricorda l’assemblea del Pd bassomolisano, che si è tenuta martedì a Termoli, un’assemblea tanto accesa da spingere il segretario Marcantonio a dirsi disponibile alle dimissioni.
Insomma, il Pd altomolisano ha già chiarito di non gradire il collegio unico, la scorsa settimana, nella riunione organizzata da Franco Capone.
Ora arriva anche la presa di posizione del Pd bassomolisano e in aggiunta c’è la Vennitelli che, a sua volta, organizza un altro incontro, sulla nuova legge elettorale nazionale, ma sicuramente questa sarà anche l’occasione per parlare di legge regionale.
In conclusione Pd in pieno fermento e legge elettorale regionale che rischia di provocare un terremoto, con l’ennesima scissione all’interno di un Partito Democratico molisano che perde sempre più pezzi.
E veniamo all’altro fatto nuovo della giornata, la riunione a Campobasso di associazioni e movimenti civici, tra cui Coscienza Civica di Massimo Romano, Creare Futuro di Antonio Tedeschi, Molise Nostro, Medici per l’ambiente, Democratica, Uniti per la costituzione e Alleanza Civica Molise. Si tratta di organizzazioni radicate sul territorio, vicine al sentire comune della società civile molisana che non ne possono più di apparati in preda esclusivamente ad una deriva autoreferenziale, con l’unico scopo di perpetuare le proprie cariche attraverso la costituzione di improbabili cartelli elettorali politici e trasformistici.
Insomma, la società civile molisana che tenta di sgangiarsi da qualunque discorso politico o partitico che miri solo alla difesa delle specie, ovvero la poltrona. Un progetto ambizioso, quello di un Fronte regionale di liberazione dai partiti, che meriterebbe attenzione e che suscita interesse, ma che, necessariamente, dovrà fare anche i conti con una realtà come quella molisana che non è l’utopia della città ideale, ma un coacervo di interessi, clientele, abusi e spesso soprusi.