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giovedì, Marzo 28, 2024

Sanità, società partecipate, consulenze: la Corte dei Conti boccia il “capostazione”

AperturaSanità, società partecipate, consulenze: la Corte dei Conti boccia il "capostazione"

di PASQUALE DI BELLO

Sul bilancio regionale 2016, la Procura regionale della Corte dei Conti conferma le censure rilevate dalla Sezione di Controllo. Sotto la lente del Procuratore, Stefano Grossi, soprattutto il settore della Sanità, quello delle Società partecipate regionali e le consulenze esterne. Al termine delle requisitoria, il procuratore ha chiesto la parificazione del bilancio ad eccezione delle criticità rilevate dall’organo di controllo.

Bilancio regionale 2016. Oggi, al cospetto della Corte dei Conti regionale, il giudizio di parificazione. Alle 484 pagine che compongono la relazione della locale sezione di Controllo, oggi se ne sono aggiunte altre 40, quelle del Procuratore regionale, Stefano Grossi, che nella sua requisitoria non ha potuto che confermare tutte le criticità e tutte le censure già rilevate dall’organo di controllo. Sanità, Società partecipate regionali, spesa per incarichi e consulenze: questi i principali temi sul quale il Procuratore si è concentrato.

Gelido, ed espresso a chiare lettere, il giudizio finale sul comparto Sanità. “Il servizio sanitario regionale – scrive Grossi nella sua requisitoria – continua a produrre rilevanti deficit di gestione e le sanzioni previste in caso di disavanzo non sono state applicate solo per via del contributo di solidarietà interregionale”.

Vale quindi la pena di ricordare, a futura memoria, che dalle altre regioni il Molise ha ricevuto 30 milioni per l’anno 2015, 25 per il 2016 e 18 per il 2017. Complessivamente 73 milioni di euro che hanno consentito al presidente e commissario ad acta Frattura di immettere nel circuito delle fole regionali anche la balla di una gestione virtuosa a lui attribuibile. Si tratta, in realtà, di favole spacciate a Collodi. Nessun visrtuosismo, se non fosse stao per la carità delle altre regioni. Nonostante tutto, la Sanità publica molisana se prima era a pezzi oggi è a brandelli.

Analogo, se non addirittura peggiore, il ragionamento della Procura sulle Società partecipate regionali, un ginepraio nel quale si perdono annualmente milioni di euro. E’ il caso – come evidenziato dalla requisitoria – degli affidamenti dei servizi informatici e informativi a società private dove – come ha illustrato il Procuratore – si assiste ad una duplicazione dei costi nel caso che riguarda la società privata PA Digitale Adriatica S.r.l. e la società in house Molise Dati. “Una moltiplicazione dei costi non giustificata”, scrive la Procura, mettendoci poi il carico da undici: da parte della Regione permane l’assenza di dati precisi e di documentazione, fatto dal quale si evince la mancanza di un piano di razionalizzazione e la pianificazione di scelte strategiche. A futura memoria anche qui – aggiungiamo noi – andrà ricordata la consuelenza di 72mila euro all’anno conferita allegramente dalla Regione al luminare, o alla luminaria di turno, e avente ad oggetto: “Studio delle problematiche, ordinarie e straordinarie, delle Società partecipate dalla Regione Molise”. Risultato della consulenza – da quello che si evince dalla requisitoria – pari a zero. Come a uno zero spaccato equivalgono anche i dati relativi a consulenze e spese di rappresentanza. Scrive il Procuratore Grossi: permane “l’incompletezza dei dati regionali in merito e, quindi, l’impossibilità di procedere ad una verifica attendibile del rispetto dei vincoli normativi”.

A chiudere la requisitoria, il consueto PQM: per questi motivi, il procuratore ha chiesto che il bilancio 2016 della Regione venga parificato ma ad eccezione delle irregolarità rilevate e segnalate dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti. E così è stato. Bilancio parificato, ma solo in parte.

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