Per alcuni studiosi è uno dei primi episodi della Resistenza italiana. Quella bomba a mano lanciata da un giovane di Fornelli che ferì e uccise dei soldati tedeschi, fu un vero e proprio atto di ribellione ai soprusi e alle razzie messe in atto dall’esercito nazista. Ma il prezzo da pagare fu altissimo: il podestà Giuseppe Laurelli e i suoi concittadini Giuseppe Castaldi, Vincenzo Castaldi, Celestino Lancellotta, Domenico Lancellotta e Michele Petrarca furono uccisi per rappresaglia nella frazione castello, dove anche oggi è stata celebrata un messa in ricordo della strage del 4 ottobre del 1943. Prima della celebrazione eucaristica, in paese sono state deposte delle corone di alloro ai piedi del monumento ai caduti e della lapide dedicata al podestà. Intanto l’amministrazione comunale di Fornelli sta lavorando ad altri progetti destinati a rendere sempre più nitido il ricordo della tragedia. Grazie anche alla recente donazione di alcune opere d’arte ispirate dall’eccidio, si sta pensando all’apertura di un museo della memoria. Le opere in questione sono in tutto 25 (24 acquerelli e un disegno). Sono dell’artista molisano Antonio Pettinicchi. L’estate scorsa i familiari del maestro hanno deciso di metterle a disposizione del Comune.
Eccidio di Fornelli, Comune al lavoro per aprire il museo della memoria
