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giovedì, Aprile 25, 2024

Ex Cattolica nel caos, Direttore Sanitario senza titoli. Intanto accreditati 40 posti letto alla Fondazione Pavone

AperturaEx Cattolica nel caos, Direttore Sanitario senza titoli. Intanto accreditati 40 posti letto alla Fondazione Pavone

Di GIOVANNI MINICOZZI

Il Direttore Sanitario della Fondazione Giovanni Paolo II Mario Zappia non ha i titoli per ricoprire tale incarico. Lo denunciammo attraverso l’emittente Telemolise 4 mesi fa, ma la Direzione regionale della Salute, d’intesa con il Commissario ad Acta Paolo Frattura, rispose a muso duro che, dopo puntali verifiche effettuate, il dottor Zappia risultava essere in possesso dei requisiti, anche perchè lo aveva certificato il Presidente della Fondazione Maurizio Guizzardi, sostenendo che il Master e Dottorato di ricerca fossero equivalenti alla specializzazione in Igiene e Sanità pubblica. In quella occasione la Regione sollecitò a Telemolise una rettifica, ma noi ribadimmo che Zappia non aveva i titoli e che la Regione non aveva dato seguito alla diffida inviata alla Fondazione da Marinella D’Innocenzo, allora Direttore Generale della Salute e poi trasferita fuori regione.

In buona sostanza il riconoscimento dei titoli era basato sull’attestazione del Presidente Guizzardi che, da bravo oste, aveva attestato la bontà del suo vino.

In questi mesi nulla è successo e il dottor Zappia è rimasto al suo posto senza che la Regione muovesse un dito. Nel frattempo, però, l’inchiesta della Procura di Campobasso è andata avanti e gli inquirenti hanno fatto ciò che il Commissario Frattura avrebbe dovuto fare, ovvero hanno inoltrato una richiesta scritta ai Ministeri della Salute e dell’Istruzione per avere un parere sull’asserita equivalenza dei titoli posseduti da Zappia.

Le risposte ricevute, già inviate anche alla Regione per conoscenza, non lasciano dubbi: Il Direttore Sanitario della Fondazione Giovanni Paolo II risulta non essere in possesso dei requisiti per l’incarico ricoperto. Infatti nel parere del Ministero della Salute è scritto testualmente: “Si fa presente che il Master ai fini degli incarichi dirigenziali nel Servizio Sanitario Nazionale non può essere considerato equivalente alla specializzazione”.

Netto e chiaro anche il parere del Ministero dell’Istruzione che ha scritto testualmente: “Per quanto attiene all’eventuale equivalenza del Masterr di II livello e del Dottorato di ricerca al Diploma di specializzazione in Igiene e Sanità pubblica, si conferma che tali titoli non hanno alcuna possibile equivalenza tra di loro. ”

Peraltro è da sottolineare, oltre al dilettantismo forse colposo manifestato dalla Regione in questa vicenda, anche la malafede del Presidente Guizzardi, che di fatto aveva certificato una circostanza non vera. Mario Zappia, invece, risulta essere recidivo per aver tentato di ricoprire incarichi incompatibili tra di loro anche con la Regione Sicilia.

A questo punto, Paolo Frattura deve spiegare ai molisani come sia stato possibile mantenere accreditata per circa tre anni la Fondazione priva di un Direttore Sanitario che avesse i requisiti prescritti dalla legge.

Il Commissario ad acta Frattura deve anche chiarire come mai prima voleva mettere le mani sulla Fondazione cambiando la governance e poi sia entrato in piena sintonia con il Direttore Generale Zappia, il quale ha ricoperto abusivamente anche il ruolo di Direttore Sanitario, firmando con lui accordi mai decollati su una possibile integrazione Cardarelli – Fondazione.

C’è da chiedersi: a chi giova tanta confusione su una struttura di eccellenza come la ex Cattolica? Forse qualcuno pensa di assorbirla?

Intanto l’inchiesta penale della Procura di Campobasso va avanti e Mario Zappia risulta essere indagato per truffa.

Nel frattempo, lo scorso 20 settembre, Paolo Frattura ha accreditato definitivamente 40 posti letto per riabilitazione extra ospedaliera alla Fondazione Pavone-Neuromed di Salcito. Ma i bene informati hanno fatto sapere che Aldo Patriciello ne rivendica 60 per poter rinnovare l’accordo elettorale con Frattura alle prossime regionali. Dunque il mercato delle vacche continua, mentre il Molise muore disperato.

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