di PASQUALE DI BELLO
Con una risposta al vetriolo del deputato bersaniano di Art. 1 – Movimento democratico e progressista, Danilo Leva, viene archiviata sul nascere la proposta di dialogo lanciata dal Tavolo del centrosinistra all’indirizzo proprio di MDP e dei protagonisti del progetto denominato Ulivo 2.0, quello che fa capo allo stesso Leva e al senatore del PD, Roberto Ruta. Uno degli esiti della recente riunione di coalizione promossa dalla coppia Frattura-Fanelli in vista delle regionali 2018, è stata proprio la proposta di aprire una porta ai dissenzienti al fine di ricreare l’unità di una coalizione che ormai sta perdendo pezzi ogni giorno e ad ogni ora del giorno. Sprezzante – in puro stile D’Alema – la replica di Danilo Leva all’offerta degli ex compagni di viaggio: “Noi non ci siederemo mai a nessun tavolo dove ci sono Patriciello e Alfano”, ha detto togliendosi non il classico sassolino dalle scarpe ma un paio di morge grosse quanto il Monte Grappa. Poi, mettendoci il carico da undici, ha aggiunto: “Il PD sta organizzando il tavolo del Centrodestra in Molise, altro che storie, é così!Visti anche i trascorsi di Frattura, il centrodestra avrà due candidati”. Difficile dare torto a Leva sui trascorsi di Frattura in Forza Italia, cosa peraltro nota anche cinque anni fa quando Leva,invece, pare non se ne sia accorto. “La loro è una richiesta di unità a chiacchiere – ha aggiunto l’uomo di punta di MDP in Molise. Noi siamo nati per riproporre l’Ulivo, che centrano Forza Italia e Alfano con il Centrosinistra?”, ha quindi concluso sbarrando la porta ad ogni ipotesi di riavvicinamento.
Naufraga così la proposta elaborata dal Tavolo di Frattura e Fanelli e contenuta in un lunghissimo comunicato stampa più simile ad un attacco d’asma che ad un documento politico. La nota diramata è una giaculatoria inconsistente e vuota, una litania traballante di parole che sembrano cascare come sassolini dalla bocca di Frattura e Fanelli e degli altri componenti del tavolo di centrosinistra: metodo, merito, visione, inclusione, programma, lavoro, umiltà, impegno, responsabilità, solidarietà, cultura, ambiente, poveri e deboli; questo il campionario di slogan di una coalizione ormai disperata che cerca di rimettere nel tubetto il dentrifricio che in cinque anni è stato spremuto e disperso. Alle profferte di un tavolo cui siedono dieci sigle che vanno dal PD alle estemporanee formazioni dei “Centristi per l’Europa” e alla sigla “Ambiente, Lavoro, Giovani: impegno per il Molise”, Leva, Ruta e compagnia cantando hanno risposto picche. Insomma, finché resta Frattura l’unità a sinistra è una chimera. A crederci non ci resta più nessuno se si esludono lo stesso Frattura e il segretario regionale del PD, Micaela Fanelli, entrambi preda di una felicità asfittica e di un ottimismo minerale tipici di chi ha lasciato la Terra e cammina già, senza saperlo, sulla Luna.
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