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venerdì, Aprile 26, 2024

Vertice Oti-Ittierre, vicino lo sblocco delle procedure di licenziamento dei lavoratori

AttualitàVertice Oti-Ittierre, vicino lo sblocco delle procedure di licenziamento dei lavoratori

Un accordo vero e proprio ancora non c’è, ma le notizie arrivate dal confronto tra Ittierre e Oti aprono qualche spiraglio per i 39 dipendenti in attesa del licenziamento, premessa necessaria per accedere alle indennità di disoccupazione Finora non era stato possibile attivare le procedure della Naspi perché si era aperto un contenzioso tra le due aziende e i lavoratori erano finiti in un limbo, senza sapere cioè se fossero ancora in carico alla Oti o alla Ittierre. La matassa nel frattempo è stata sbrogliata grazie a una diffida presentata dai legali dei dipendenti, Oreste Scurti e Lucia Mascitto: i lavoratori restano cioè in carico alle Officine Tessili. Ma ora si cerca di andare al sodo: i rappresentati delle due procedure stanno infatti ragionando su un accordo totale. Oltre agli stipendi arretrati e alle altre spettanze dovute ai lavoratori, in ballo ci sono anche debiti e conti pignorati riguardanti le aziende. In questi giorni dovrebbero essere quantificati i costi dell’operazione, mentre la settimana prossima è previsto un nuovo incontro che potrebbe rivelarsi decisivo. L’eventuale intesa dovrà essere accettata anche dai lavoratori, almeno per la parte che li riguarda. In ogni caso l’accordo dovrà essere raggiunto entro il 13 dicembre, termine ultimo concesso alla Oti per presentare il piano di ristrutturazione del debito collegato alla richiesta di concordato preventivo in bianco. Ma l’impressione è che tutti abbiano intenzione di chiudere la partita entro fine mese. Se lo augura anche il segretario della Femca Cisl, Francesco Di Trocchio, che accusa “le istituzioni di non aver fatto nulla per i lavoratori, eccezion fatta per il presidente del tribunale Enzo Di Giacomo che sta seguendo passo dopo passo l’annosa vicenda. Si spera – ha aggiunto il sindacalista – che la Regione batta un colpo sulla questione del lavoro che non c’è. Ma se questo è l’impegno che sta profondendo la politica locale – ha concluso di Trocchio – allora non possiamo aspettarci nulla di buono nemmeno per il futuro”.

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