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giovedì, Aprile 18, 2024

Trasporti, dai coppoloni agli scoppoloni. La regione condannata a pagare quasi un milione di euro

AperturaTrasporti, dai coppoloni agli scoppoloni. La regione condannata a pagare quasi un milione di euro

di PASQUALE DI BELLO

Ennesimo scivolone per la coppia Frattura-Nagni, i gemelli dell’autogol del trasporto molisano. A fare notizia questa volta non è il consueto ritardo sulla tratta Campobasso-Roma ma una scoppola da oltre 900mila euro. A tanto equivale la maxi condana inflitta alla Regione con una sentenza della sezione Civile del Tribunale di Campobasso. Al centro della vicenda gli adeguamenti economici riconosciuti dal Contratto collettivo nazionale ai lavoratori del trasporto. Somme non dovute, secondo, il governo regionale, quattrini invece da scucire secondo l’ATM. Sta di fatto che lo scontro arriva in Tribunale dove la regione, temerariamente, affronta un contenziopso che l’ha vista soccomente. Sconfitta a tal punto da non ricorrere nemmeno all’appello. Ad ammenttere lo scoppolone è la stessa Regione e, precisamente, il dipartimento governo del territorio, mobilità e risorse naturali che, con determina del 31 agosto 2017, ammette candidamente che è meglio fermarsi nel braccio di ferro al fine di accusare un notevole aggravio di spese.

Resta da capire per quale misteriosa regione il governo molisano si sia avventurato in una battaglia legale il cui esito appariva scontato. Siamo quindi passati dal partito dei coppoloni a quello degli scoppoloni. Tutti ricorderanno la pagliacciata dell’estate 2017, ovvero il varo dei treni Swing con a bordo una serie di politici regionali, tra cui il presidente Frattura, l’assessore al ramo Nagni e il consigliere delegato alla Cultura, Domenico Ioffredi addobbati con coppole da ferrovieri come se fossero al carnevale di Viareggio. A vederli parevano divertenti come i fratelli Marx ma, a pensarci bene, risultavano più grotteschi e patetici delle Sorelle Bandiera. Da quella invereconda pagliacciata i trasporti molisani sono andati sempre peggio, tanto che da più parti si leva pressante una richiesta: che restino a casa, poiché ogni volta che si muovono inevitabilmente c’è qualcosa che va storto.

Alle beffe e alle pagliacciate ora si aggiungono i danni, pari ad oltre 900mila euro tra somme dovute, interessi e spese legali. Resta da capire se questa era una causa da fare e da sostenere, oppure una delle tante avventure regionali i cui costi extra finiranno, tanto per cambiare, finiranno per essere sostenuti dai cittadini molisani.

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