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giovedì, Aprile 18, 2024

Frattura perde pezzi, attacco al governatore da parte del ‘Centro Democratico’

AperturaFrattura perde pezzi, attacco al governatore da parte del 'Centro Democratico'

Centrosinistra molisano incapace di governare e senza alternative concrete. Durissimo l’attacco del Centro Democratico, partito ex alleato di Frattura a questo punto, nei confronti della maggioranza che regge il governatore. E quelli che criticano l’attuale governance sono due esponenti di prima linea della coalizione, il segretario regionale Luigi D’Orsi di Isernia e Felice Di Donato (componente della Direzione Nazionale) di Campobasso. Una riflessione, a 360 gradi, che vede nel mirino oltre che Frattura, bocciato sonoramente, anche chi lo propose cinque anni fa, ovvero gli esponenti del cosiddetto Ulivo 2.0, con in testa Leva e Ruta.  “Tra quelli che strillano discontinuità a gran voce – dicono d’Orsi e Di Donato – c’è anche chi, come Roberto Ruta, 17 anni fa, l’ha pretesa e ottenuta da Marcello Veneziale”. Ma il Centro Democratico su Frattura è spietato “Altrettanto certo è che l’attuale Giunta regionale appare come una linea di costa che si dissolve all’orizzonte, tra le nebbie provocate dai servizi delle Iene, oscurata dalle incombenti ombre di sentenze in arrivo, sempre più irraggiungibile come le declamate prossime, imminenti, certe misure di sostegno di ogni tipo e natura e tra esse quelle i cui benefici reali i nostri giovani mai toccheranno con mano, come è stato per le misure a garanzia dei giovani di anni addietro. Del resto a fine legislatura ci accorgeremo che, pur lamentando l’esiguità dei soli quattro assessori previsti per legge, tre quarti di legislatura saranno trascorsi con una Giunta a tre ma con un triumvirato tecnico che si occupa di ogni faccenda della regione, dei suoi enti delle sue emanazioni”. Poi la questione ‘Primarie’, che è l’altra parola ricorrente. “Ma quali – chiedono D’Orsi e Di Donato – Quelle del Pd? Quelle di coalizione? Entrambe? Già a fine giugno abbiamo avuto modo sostenere la opportunità di primarie di coalizione, ma per la sua definizione è necessario attendere sviluppi di politica nazionale; nel frattempo bene farebbe il Pd a decidersi sul dopo Frattura, e qui ritorna la discontinuità, ma questa volta come fatto interno al Pd. Di contro, i tempi incominciano ad essere stretti, il Pd ha manifestato l’intenzione di porre a giudizio l’operato della giunta e del presidente Frattura. Ma quando e al giudizio di chi? Degli iscritti al Pd? Del centrosinistra? E se sì, quale? Chiamando anche Rialzati Molise, ma dandogli il tempo di consultarsi con Forza Italia? Sentendo il parere di Di Pietro (padre o figlio?) e poi quello di Nagni o viceversa?”. Chiarissima, infine, la bocciatura ai nomi circolati in queste settimane “Gli imprenditori facciano gli imprenditori – concludono D’Orsi e Di Donato – per il nostro bene e per quello loro e delle loro aziende, i professori facciano i professori se davvero tengono al bene delle nuove generazioni, è per questo motivo che abbiamo sostenuto la loro costosa formazione, i magistrati facciano i magistrati per il bene della giustizia che ha necessità della loro esperienza, peraltro non sempre e facilmente traslabile in questioni di amministrazione/politica”.

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