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venerdì, Aprile 26, 2024

Isernia. Famiglie sfrattate dalle case popolari, Calenda: canone esagerato, intervenga la Regione

AttualitàIsernia. Famiglie sfrattate dalle case popolari, Calenda: canone esagerato, intervenga la Regione

Sono rimaste senza lavoro, con i figli piccoli da crescere e uno sfratto esecutivo sulle spalle. È la situazione che stanno vivendo la metà delle famiglie che hanno ottenuto un alloggio popolare in una palazzina sulla statale 17. Qualche anno fa avevano aderito al progetto delle regione denominato “20mila case in affitto”, un bando sperimentale che si era limitato a stabilire un canone elevato per una casa popolare, tralasciando eventuali paracadute in caso di difficoltà economiche. Gli inquilini finché hanno potuto hanno pagato il fitto, ma nel momento in cui non sono riusciti più a far fronte alle spese, è arrivato lo sfratto. Il rischio concreto è che da un giorno all’altro diverse famiglie potrebbero ritrovarsi in mezzo a una strada. A denunciare questa situazione il consigliere comunale di Isernia, Filomena Calenda: “Questa è una delle tante situazioni drammatiche che si vivono a Isernia. Queste famiglie vivono in piccoli appartamenti di edilizia popolare, pagando 323 euro al mese ma che, purtroppo, a causa della perdita del lavoro, da circa un anno non possono più pagare il canone e quindi hanno ricevuto lo sfratto esecutivo. Questa è una cosa gravissima, perché in queste palazzine di edilizia pubblica – con un canone rapportato alla popolazione di Campobasso – vivono anche minori e invalidi. Queste famiglie vorrebbero anche pagare, ma non possono perché hanno perso il lavoro”. Per uscire da questa situazione è necessario che le istituzioni regionali prendano in mano la situazione, “a prescindere dall’appartenenza politica – ha detto ancora Filomena Calenda -: qui si tratta di sanare una situazione nei confronti di persone che di qui a qualche giorno si ritroveranno fuori di casa. In consiglieri regionali devono andar nelle sedi preposte, a Roma, per congelare innanzi tutto le somme dovute da queste famiglie allo Iacp, ma anche per rivedere il canone. A mio avviso 323 euro al mese sono troppi, specialmente in questa situazione drammatica che vive a livello economico la nostra città di Isernia”.

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