di ANNA MARIA DI MATTEO
Quella che fino ad una decina di anni fa era considerata una regione dall’ambiente incontaminato, dove la parola inquinamento suonava quasi come un termine astratto, oggi è diventata una terra dove l’inquinamento c’è, è presente ed in alcune zone della regione sta raggiungendo livelli allarmanti.
Dalla piana di Venafro, passando per il Molise centrale, arrivando fino alla costa: gran parte del territorio presenta problemi legati a varie forme di inquinamento: da quello dell’aria, a quello dell’acqua, come accade ormai troppo spesso in Basso Molise, senza contare, poi, la minaccia rappresentata dallo smaltimento dei rifiuti, su cui i controlli sono purtroppo carenti.
Una terra, il Molise, che negli anni ha perso la sua integrità ambientale, con il paesaggio deturpato e sacrificato sull’altare degli affari.
E le conseguenze di una situazione che sembra essere ormai fuori controllo, si ripercuotono sull’ambiente stesso e soprattutto sulla salute dei cittadini, con una drammatica impennata di patologie tumorali. E sono in molti gli esperti a confermare l’esistenza di un collegamento tra l’inquinamento ambientale e l’insorgere delle neoplasie.
Nonostante l’aumento esponenziale di questo fenomeno, non esiste ancora il registro dei tumori, malgrado le associazioni, i comitati che si battono in difesa della salute pubblica e dell’ambiente lo stiano chiedendo da anni. Solo attraverso gli studi epidemiologici si potrà capire quali siano le cause che determinano l’insorgenza dei tumori.
Il Molise è l’unica regione dove non esiste alcun controllo. Il rischio di sversamenti illeciti, di smaltimento illegale di rifiuti è reale. E l’impegno dei cittadini, a difendere il proprio territorio, va avanti. Come non ricordare la battaglia, vinta, contro le biomasse nell’area del Matese? O la mobilitazione contro l’eolico selvaggio a ridosso delle splendide rovine del sito di Sepino-Altilia? Il Molise ha già raggiunto e superato la quota del 35% di produzione energia da fonti rinnovabili fissata dall’Unione europea al 2020 ed assegnata alla Regione- ha ricordato la rete delle associazioni e dei comitati che si battono in difesa dell’ambiente – il 45% dell’ecosistema è a rischio”, è La denuncia dei comitati. Il cui impegno, da solo non basta. Serve l’intervento delle istituzioni e delle autorità che hanno il compito di vigilare ed intervenire a difesa della salute dei cittadini e dell’ambiente.